
«Sicuramente nei prossimi giorni il mandato d’arresto sarà emesso perché abbiamo già fatto le relative denunce» contro Evo Morales, ha detto Jeanine Áñez, presidente ad interim boliviano.
Áñez ha dichiarato che nei prossimi giorni potrebbe essere emesso un mandato di arresto contro il presidente boliviano Evo Morales. «Se viene in Bolivia, sa di avere dei conti in sospeso con il sistema giudiziario e dovrà rispettarli. Sicuramente nei prossimi giorni questo mandato d’arresto sarà emesso perché abbiamo già fatto le relative denunce», ha detto Áñez. Allo stesso modo, il presidente ad interim ha definito Morales «irresponsabile», sottolineando che «deve capire che la Bolivia ha bisogno di cambiamenti» e che l’attuale governo esiste «per difendere la democrazia e la libertà», riporta Telesur.
Attualmente, il presidente boliviano si trova in Argentina dove ha chiesto lo status di rifugiato politico, dopo essere stato allontanato dal potere con un colpo di stato, nonostante avesse vinto il primo turno delle elezioni presidenziali, oggetto di protesta diffusa per irregolarità.
Dopo che Morales ha lasciato la Bolivia a metà novembre, sono scoppiate proteste che chiedevano il ritorno di Morales, il governo de facto ha denunciato frodi e ha ordinato la repressione di queste manifestazioni che chiedevano il ritorno del presidente eletto alle ultime elezioni generali del 20 ottobre.
Gli eventi di Sacaba e Senkata, che hanno causato almeno 20 morti e centinaia di feriti, sono oggetto di indagine da parte delle Nazioni Unite come possibili crimini contro l’umanità.
Morales ha rivelato l’esistenza di tre studi che smantellano la notizia di frodi durante le elezioni e rivelano la trama di un colpo di stato, sponsorizzato dall’Organizzazione degli Stati Americani: «Tre rapporti seri distruggono le argomentazioni dei complottisti del colpo di stato sulle elezioni in Bolivia e privano l’OAS delle notizie delle frodi:
1. Michigan University (Walter Mebane);
2. Centro per la ricerca economica e politica (CEPR) Washington;
Più di 100 esperti provenienti da prestigiose università.
(…) Tutti e tre gli studi sostengono che non ci sono state frodi e abbiamo vinto al primo turno. Inoltre, i 98 esperti chiedono all’ufficio di presidenza Ufficiale OAS di ritrattare il loro rapporto e chiedere al #U.S. Congress di indagare sull’audit fraudolento sponsorizzato da Almagro».
L’Argentina comunque permetterà all’ex presidente boliviano Evo Morales, cui è stato concesso lo status di rifugiato, di fare dichiarazioni politiche durante il suo soggiorno nel paese, riporta La Nacion.
Luigi Medici