Acciaieria cinese in Bolivia

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BOLIVIA – La Paz 01/04/2016. Il governo della Bolivia e la Sinosteel, società cinese di stato, hanno firmato un contratto il 30 marzo per la costruzione di un’acciaieria nella miniera di ferro di El Mutún.

Si tratta di un progetto che prevede un investimento di 422 milioni di dollari. Evo Morales ha partecipato alla cerimonia della firma svoltasi a Puerto Suarez, città al confine del paese andino con il Brasile in cui si trova la miniera. Si tratta del terzo tentativo della Bolivia in 10 anni di creare un impianto siderurgico per lanciare El Mutún; prima della Sinosteel erano arrivate la brasiliana Ebx e l’indiana Jindal. Per quanto riguarda i due fallimenti precedenti, il progetto di Ebx era impraticabile perché la società voleva utilizzare carbone vegetale al posto del gas naturale per la fonderia e Jindal ha “violato” i suoi obblighi di investimento. Morales ha detto che Sinosteel costruirà l’imopianto in 30 mesi per poi rimanere nel paese per un anno allo scopo di fornire assistenza operativa ai tecnici boliviani, che dovrebbero ricevere formazione nelle università cinesi. L’impianto potrà trattare 650mila tonnellate di minerale grezzo ogni anno per ottenere 250mila tonnellate di spugna di ferro (86mila tonnellate saranno esportate) e 150mila tonnellate di acciaio da costruzione, Morales ha detto. Un prestito cinese coprirà il 85 per cento del costo dell’acciaieria, mentre il governo boliviano fornirà il restante 15 per cento. Morales intende dare vita a una produzione locale di acciaio da costruzione di alta qualità, per fare concorrenza sul mercato interno con le importazioni provenienti da Argentina, Brasile e Perù. Il mercato interno boliviano dell’acciaio da costruzione ha un valore stimato di 380 milioni di dollari l’anno.