BITCOIN. Washington rivede la tassazione

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La tassazione dei guadagni ottenuti dal possesso o dalla vendita di bitcoin è divenuta un obiettivo fisso per molte amministrazioni finanziarie. Ad esempio, il governo cinese ha iniziato a ispezionare le borse virtuali regolamentate nel febbraio 2017; ritenendo che le borse potessero essere chiuse, come poi è avvenuto, gli acquirenti si sono rivolti ai Localbitcoin, borse peer-to-peer il cui volume ha registrato un aumento del 3,600% nel corso di un mese; rendendo più difficile il controllo governativo, tanto da sospendere alla fine i trasferimenti. 

Negli Stati Uniti, il trattamento riservato dall’Internal Revenue Service, Irs, alla tassazione dei bitcoin sta probabilmente avendo un effetto analogo, riporta Coindesk. Dando effettivamente ai contribuenti che hanno bisogno di calcolare le imposte sui guadagni in conto capitale per ogni 25 dollari di beni o azioni acquistati con bitcoin, l’Irs sta dando loro un motivo in più per trattare il bitcoin come oro digitale e non come un protocollo di pagamento.

Le direttive in tal senso dell’Irs stanno spingendo i cittadini a utilizzare crittocambi stranieri di valuta non regolamentati, utilizzando monete cripto dotate di privacy come Zcash e Monero. La stragrande maggioranza degli utenti di bitcoin statunitensi sta vedendo che pagare le tasse sulle plusvalenze a breve e lungo termine non è solo richiesto dalla legge, ma è anche equo; ma stesso non si può dire per la tassazione degli acquisti di articoli a basso prezzo come previsto dall’Irs.

Come agenzia strettamente focalizzata sulla massimizzazione delle entrate, l’Irs è probabilmente indifferente al modo in cui le persone scelgono di utilizzare i bitcoin, fino a quando i guadagni sono segnalati e le imposte pagate. Ma scoraggiando l’uso reale delle criptomonete come denaro per l’acquisto di beni, l’Irs sta riducendo l’incentivo per le aziende di costruire strumenti validi per monitorare la spesa e migliorare la rendicontazione fiscale.

Tuttavia, quando il bitcoin o altre criptovalute sono utilizzate per acquistare beni come caffè o calze, non vengono utilizzati come investimenti, ma vengono usati similmente a valute straniere utilizzate dagli americani per acquistare beni e servizi all’estero. E quindi dovrebbero essere trattate alla stessa maniera rendendo più facile per i contribuenti segnalare gli acquisti e per l’Ira accertarli.

Graziella Giangiulio