BITCOIN. In un’ora è crollato il prezzo della criptovaluta

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Crolla il prezzo del Bitcoin in poche ore il 7 marzo, grazie ai rumors di un suo hackeraggio di un prossimo giro di vite della Sec Usa. 

Una serie di account presso Binance, la più grande borsa cripto per volume di scambi, hanno segnalato operazioni irregolari, con la conversione senza autorizzazione di altre disponibilità in valuta criptovalute in bitcoin.

Queste voci incontrollate hanno alimentato la speculazione che la piattaforma fosse stata hackerata, il che ha portato a un enorme calo dei prezzi dei bitcoin. Nello spazio di 62 minuti, il prezzo del bitcoin è passato da 10.541 dollari a 9.481 secondo Coindesk, riporta Vice.

Altre criptovalute sono poi crollate di conseguenza; nelle prime ore dell’8 marzo, il bitcoin stava tornando verso 10.000.

Si è poi scoperto che Binance non era stata hackerata, anche se 31 dei suoi account erano stati truffati da un gruppo di hacker che aveva compromesso gli account da gennaio, creando siti web che sembravano quasi identici a quello di Binance e in cui gli utenti avevano inserito i loro dati.

A questo punto, il 7 marzo, il gruppo ha cercato di far salire il prezzo di un’altra criptovaluta, la viacoin, utilizzando gli account compromessi, acquistando e vendendo. Binance ha detto che il gruppo ha scelto viacoin come «moneta con minore liquidità, per massimizzare i propri guadagni». Binance ha fatto sapere che gli hacker non sono stati in grado di ritirare i bitcoin accumulati, e che gli scambi sono stati “invertiti”. Facendo così gli hacker avrebbero perso un sacco di soldi nel tentativo di truffa, che la piattaforma donerà a beneficenza. Questo episodio ha però mostrato la vulnerabilità del bitcoin e di altre cripto alle fluttuazioni selvagge dei prezzi, sulla base di fattori relativamente piccoli.

Oltre a ciò, la Sec, nello stesso giorno, ha annunciato che avrebbe richiesto alle piattaforme di trading online di considerare le attività digitali come titoli da registrare presso l’agenzia: sarebbe stato questo un altro fattore del calo di prezzo del Bitcoin.

La Sec intende così tutelare gli investitori perché molte piattaforme online appaiono come mercati regolamentati e registrati dalla Sec stessa quando non lo sono, si legge in un comunicato dell’ente statunitense.

Graziella Giangiulio