Le criptomonete sono state gli obiettivi preferiti negli ultimi sei mesi o giù di lì dei molte banche centrali e altri paesi hanno compresso le attività digitali attraverso le loro banche centrali. La Reserve Bank of India, Rbi, riporta Asia Times, ha rafforzato il suo atteggiamento anti-cripto, all’inizio di questo mese, con un nuovo giro di vite sulle istituzioni finanziarie che lavorano nel settore. Ma ora proprio Rbi potrebbe affrontare il giudizio di un tribunale.
Una società privata ha presentato una petizione contro la comunicazione del 6 aprile di Rbi che vieta ai prestatori di fare affari con i cambi cripto. L’Alta Corte di Delhi ha emesso un avviso alla Rbi il 22 aprile dopo l’accettazione della petizione all’inizio di questo mese.
La società è la Kali Digital EcoSystems ed ha contestato l’ordine della Rbi sulla base di due argomenti presenti nella costituzione indiana del 1950: l’articolo 19, che consente ai cittadini di godere del diritto di esercitare qualsiasi professione, commercio o attività commerciale, e l’articolo 14, che vieta la discriminazione e impone a tutti pari tutela dalla legge.
Per la Kali Digital: «La circolare sembra arbitraria e incostituzionale, in quanto non fornisce fatti concreti sul perché la Rbi sia contraria al business delle criptomonete. Argomenti logici e ben ponderati, sostenuti da fatti solidi, sono i principali requisiti previsti dalla costituzione per porre fine a qualsiasi attività in India». La società, infatti, aveva in programma di aprire il proprio cambio cripto nell’agosto 2018 e ha dovuto sospenderlo a seguito della circolare Rbi.
Oltre Rbi, la citazione in giudizio comprende anche il governo indiano e il consiglio per le imposte su beni e servizi, Gst, perché la banca centrale ha ricevuto dal governo il potere di imporre restrizioni drastiche e radicali nei confronti delle borse e dell’industria cripto e la Gst deve ancora formulare un quadro normativo per le valute digitali. La prossima udienza si terrà il 24 maggio e potrebbe riaprire le porte per il settore indiano delle cripto.
Graziella Giangiulio