BITCOIN. Il Paperone cinese non ancora le sue cripto allo Yuan

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Il magnate cinese dei Bitcoin Li Xiaolai sarebbe a capo di un progetto “stablecoin” a Hong Kong con il fondo blockchain Grandshores Technology. Grandshores, riporta Cointelegraph, dice che Li, fondatore di BitFund, il più influente fondo di venture capital per criptovalute in Cina, sta ora cercando di convogliare i suoi valori cripto e le sue finanze verso le cosiddette monete stabili. 

Secondo il comunicato della Borsa di Hong Kong di Grandshores, è stato anche nominato direttore esecutivo e co-responsabile esecutivo di Grandshores, una società di “construction and blockchain development” con sede a Singapore. Li, che secondo quanto riferito vale oltre 1 miliardo di dollari, mira ad espandere ulteriormente la sua attività crittografica attraverso le stablecoin, che sono valute digitali ancorate ad una particolare valuta fiat tradizionale e con riserve di backup nella stessa valuta.  

Il più grande al momento è il Tether, o Usdt, che è ancorato al dollaro, o almeno dovrebbe esserlo. A causa delle molteplici preoccupazioni in corso per gli audit e le riserve, Tether ha perso il favore dei trader cripto e di conseguenza ha abbassato il suo ancoraggio da 1 a 1 scendendo fino a 0,95 dollari. Questo ha spianato la strada ad un gran numero di nuove monete stabili che includono Usd Coin da Circle and Coinbase e Gusd dalla borsa Gemini dei fratelli Winkelvoss’ Gemini.

La piattaforma stablecoin di Li sarà ancorata allo yen giapponese, al dollaro di Hong Kong e al dollaro australiano e, secondo AsiaTimes, Grandshores Technology sta progettando di offrire investimenti attraverso Tether e anche di avere la moneta stabile Yen pronta per il lancio all’inizio del 2019.

Nel settembre di quest’anno il fondo ha rivelato i suoi piani per raccogliere 12,7 milioni di dollari per finanziare una serie di nuove monete stabili. La decisione di non includere una moneta stabile sostenuta da yuan cinese sarà stata una decisione strategica, dal momento che la Cina nutre ancora un grande sospetto per tutto l’universo cripto.

Lucia Giannini