BITCOIN. Ecco le tipiche truffe con le criptovalute

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Le Crypto, come il bitcoin, si basano su sistemi che, si suppone, siano intrinsecamente protetti dalle frodi. Eppure, ci sono indagini per frode proprio legate al settore cripto, come quella del Dipartimento di giustizia statunitense.

Alcuni dei problemi su cui il Dipartimento di Giustizia sta indagando sembrano essere sorti perché gli appassionati del Bitcoin non stanno trattando le cripto come un mezzo di pagamento simile alle monete tradizionali, ma si comportano come se i bitcoin e le loro attività fossero speculative come per le azioni e le obbligazioni. Ad esempio facendo ordini per comprare Bitcoin in anticipo, solo dopo aver completato l’affare. Un tipo di frode che gli investigatori Usa stanno esaminando si chiama “spoofing”, in cui le persone fanno gli ordini, ma li annullano prima che l’affare sia finalizzato, spesso senza nemmeno dover pagare una tassa di servizio. Questo fa sembrare che ci sia più richiesta di Bitcoin di quanta non ce ne sia in realtà, aumentando il valore di ogni Bitcoin.

Questo tipo di manipolazione è possibile con quasi tutti i tipi di asset. Il bitcoin è più suscettibile di azioni o obbligazioni, perché così poche persone ne detengono grandi quantità: i più grandi 1.000 conti in bitcoin detengono il 40% di tutti i bitcoin esistenti e quasi il 20% detenuto in soli 100 conti.

Molte delle persone che possiedono grandi quantità di Bitcoin sono state nella comunità cripto-valuta per un certo numero di anni e si conoscono. Possono intraprendere azioni coordinate per aumentare o diminuire i prezzi – e poiché non esiste una reale regolamentazione dei mercati cripto-valutari, potrebbe anche non essere illegale per loro farlo, riporta Asia Times.

Un altro tipo di frode sotto indagine si chiama “wash trading”, in cui una persona imposta quello che sembra un legittimo acquisto e vendita, ma in realtà fa l’affare con se stesso. Ciò fa pensare che ci sia più attività sul mercato di quanta ce ne sia in realtà, aumentando artificialmente la domanda e il valore. Chiunque può avere quanti account cripto che voglia e molti sistemi basati su blockchain mantengono anonime le identità degli utenti. Le transazioni stesse, se avvengono – sono registrate e visibili al pubblico, ma i conti interessati sono identificati solo con indirizzi bitcoin, semplici stringhe alfanumeriche. 

Graziella Giangiulio