BITCOIN. Bruciati 25 miliardi di dollari

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Chiunque avesse pensato che i mercati valutari criptocurrency avessero raggiunto il fondo, è stato smentito: sono crollati di nuovo. Il crollo avvenuto il 14 novembre è stato un brusco risveglio per i trader di valute criptate dopo quasi tre mesi di inattività e consolidamento. Con un crollo che ha visto oltre 25 miliardi di dollari inondare le valute digitali, i mercati hanno raggiunto un altro nuovo punto basso per l’anno.

Come riporta Asia Times, che cita dati coinmarketcap, la valanga digitale ha avuto inizio intorno alle 14.00, quando il bitcoin è sceso a 6300 dollari attraverso i livelli di supporto per un mese. In un’ora era sceso sotto i 6.000 e in quattro ore il bitcoin è crollato al livello più basso degli ultimi 13 mesi, quando è sceso a 5550. Il bitcoin si è poi stabilizzato a 5650.

Il resto delle cripto ne ha seguito l’esempio ed è crollato ancora di più: l’Ethereum è sceso di quasi il 15% in 24 ore, portandolo a 175 dollari, il livello più basso dalla metà del 2017. Il calo ha anche perso il suo secondo posto nei grafici di capitalizzazione di mercato a causa di Xrp di Ripple, che ha perso solo il 10%. Uno dei più grandi perdenti è stato Bitcoin Cash che ha perso oltre il 18%. Quasi tutte le valute crittografiche hanno fatto perdite a doppia cifra: alcuni dei tonfi più grandi sono stati quelli di Cardano, Monero, Iota, Ethereum Classic e Zcash, che sono crollate oltre il 15% al giorno.

C’è naturalmente molta speculazione su ciò che ha causato il crollo che è seguito a diversi mesi di relativa stabilità nei mercati delle valute criptate. Alcuni credono che sia legato alle lotte intestine tra le diverse piattaforme cripto. In ogni caso, oltre 25 miliardi di dollari sono spariti in poche ore, segnando il più grande crollo singolo del 2018 di oltre l’11% in meno di un giorno, e il livello di prezzo più basso della maggior parte delle valute virtuali per oltre un anno.

Graziella Giangiulio