Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ritiene che i paesi dell’Asia centrale potrebbero essere costretti a unirsi allo Stato dell’Unione russo e bielorusso per necessità economiche nei prossimi 10-15 anni.
Rispondendo a una domanda del presentatore televisivo russo pro-Cremlino Vladimir Solovyev sulla natura precisa dello Stato dell’Unione di Russia e Bielorussia, Lukashenko ha suggerito che l’unione economica e di difesa tra i due paesi è destinata a crescere nel medio termine, riporta BneIntellinews. Lukashenko ha espresso la convinzione che un’unione economica e di difesa di “paesi sovrani” con una popolazione di 350-400 milioni di persone sarebbe necessaria per far funzionare in futuro le economie dei paesi ex sovietici.
Da quando è stato firmato un accordo tra Putin e Lukashenko nel 1999, i due leader hanno cercato di definire la natura precisa di questa Unione. Putin ha spinto per una maggiore integrazione tra le due economie, e potenzialmente la creazione di una Rublozona. Lukashenko resiste a una più stretta integrazione economica per la maggior parte, ma vuole prezzi energetici più bassi dalla Russia per sostenere il suo modello economico a gestione centrale.
Dall’agosto 2020, quando la Bielorussia è stata tagliata fuori dai mercati internazionali dei capitali a causa delle accuse di brogli elettorali, la Russia ha avuto una mano molto più forte al tavolo delle trattative con la Bielorussia, che ha poco sostegno sulla scena internazionale e ancor meno legami economici.
Nel contesto della crisi ucraina, Lukashenko ha suggerito che uno Stato dell’Unione tra Russia e Bielorussia potrebbe presto crescere in una più grande unione economica e di difesa con forze speciali condivise, la libera circolazione delle persone e forse una moneta comune.
«Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan penso che si uniranno anch’essi con la forza della necessità economica», ha detto Lukashenko. «Se stiamo parlando di un periodo di 15 anni, sono certo che anche l’Ucraina sarà nell’Unione, a patto che non facciamo errori», ha aggiunto.
Lukashenko ha anche espresso la convinzione che l’Armenia si unirà a questa ipotetica futura unione, dicendo: «L’Armenia non ha nessun altro posto dove andare. Pensate che qualcuno abbia bisogno di loro?». Il ministero degli Esteri armeno ha risposto a queste osservazioni, dicendo: «Crediamo che le peculiari analisi geopolitiche del presidente bielorusso mirino prima di tutto a servire la sua agenda politica interna e non abbiano nulla a che fare con l’Armenia e la sua politica estera».
Graziella Giangiulio