BIELORUSSIA. Minsk potenza nucleare o è solo un bluff?

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Dopo l’incontro del 25 giugno, Putin e Lukashenko hanno annunciato che la Russia avrebbe collocato in Bielorussia sistemi missilistici “Iskander-M” con capacità nucleare e avrebbe aggiornato i jet Su-25 della Bielorussia per renderli in grado di trasportare testate nucleari. Durante il loro incontro, Putin ha dichiarato che la Bielorussia avrebbe ricevuto gli Iskander-M nel giro di pochi mesi molti si chiedono se la Russia porterà a termine la promessa di rendere la Bielorussia capace di utilizzare armi nucleari.

La richiesta di rendere la Bielorussia in grado di utilizzare il nucleare è arrivata dal presidente del Paese, Alexander Lukashenko, ma ci sono alcuni aspetti da considerare. Dopo i brogli alle elezioni presidenziali bielorusse del 2020, Lukashenko è diventato completamente dipendente dal sostegno economico e politico della Russia, al punto che la Bielorussia rischia di essere fagocitata dalla Russia nei prossimi anni.

La decisione del regime di Minsk di far passare un nuovo referendum costituzionale nel febbraio di quest’anno ha portato all’eliminazione della neutralità bielorussa e ha permesso alla Bielorussia di ospitare le armi nucleari di Mosca.

Nel discorso pronunciato il 2 luglio a Minsk in occasione delle celebrazioni per la Giornata dell’Indipendenza, Lukashenko ha fornito la solita spiegazione del perché la Bielorussia abbia bisogno di armi nucleari, ovvero per dissuadere la Nato dal piazzare sistemi a capacità nucleare nelle vicine Polonia, Lituania o Lettonia. La rimozione della clausola di neutralità e la costante retorica guerrafondaia di Lukashenko contro l’Occidente devono essere considerate per lo più come un modo per dimostrare la sua lealtà a Putin e non significano necessariamente che il piano sarà seguito.

Da molti anni Lukashenko chiede alla Russia di ammodernare l’inventario missilistico dell’esercito bielorusso, dato che l’attuale stock è costituito per lo più da sistemi di epoca sovietica. I precedenti rifiuti da parte di Mosca sono stati forse dovuti alla limitata produzione russa di missili per il sistema Iskander-M e forse al desiderio di Mosca di mantenere il vantaggio strategico militare nei confronti dell’indisciplinato Lukashenko.

Il sistema Iskander-M ha una gittata di 500 km e permetterebbe alla Bielorussia di quadruplicare la sua attuale gittata di 120 km con il sistema missilistico Tochka-U di epoca sovietica. Con l’espansione dei confini della Nato con la Russia e con la richiesta di adesione all’alleanza da parte di Finlandia e Svezia, la Russia si sente indubbiamente sotto pressione e potrebbe voler complicare i piani di difesa della NATO o almeno testare la volontà dell’alleanza di rispondere alla minaccia di rendere la Bielorussia in grado di utilizzare il nucleare.

Tuttavia, se la Russia ha sottolineato che la richiesta riguardava il trasferimento del solo sistema missilistico, non delle testate nucleari.

Date le relazioni ambivalenti tra Minsk e Mosca, è più probabile che la Russia concluda un “accordo di basing nucleare” come fece con gli alleati del Patto di Varsavia durante la Guerra Fredda. In questo caso, i sistemi Iskander-M potrebbero essere trasferiti in Bielorussia e i soldati bielorussi potrebbero essere addestrati al loro utilizzo, ma sarebbero comunque sorvegliati e gestiti da soldati russi, preludio forse a una completa integrazione militare degli eserciti russo e bielorusso attraverso l’accordo sullo “Stato dell’Unione”.

Finora le comunicazioni sono state scarse; a parte l’annuncio congiunto del 25 giugno, né Putin né Lukashenko hanno menzionato la questione in ulteriori dettagli. La capacità della Russia di dirottare gli Iskander-Ms verso la Bielorussia semplicemente come misura di deterrenza appare inoltre piuttosto bassa, dato che l’intelligence statunitense stima che la Russia abbia già impegnato l’85% delle sue forze in Ucraina e l’attuale cattivo stato del suo complesso militare-industriale a seguito delle sanzioni occidentali: l’annuncio non appare così credibile, ma resta comunque possibile.

Luigi Medici