Il Bangladesh ha espresso la sua rabbia per i commenti “molto sfortunati” e “presuntuosi” fatti dall’inviato della Cina, quando ha messo in guardia Dacca contro la partecipazione al Dialogo Quadrilaterale di Sicurezza, Quad, guidato dagli Stati Uniti sulla regione Indo-Pacifica.
L’ambasciatore Li Jiming aveva detto che i legami tra Bangladesh e Cina potrebbero essere “sostanzialmente danneggiati” se il paese dell’Asia meridionale si unisse a qualsiasi iniziativa del Quad.
«Il Bangladesh è uno stato sovrano e prenderà le proprie decisioni sulla politica estera della nazione», ha risposto il ministro degli Esteri A.K. Abdul Momen: «Di solito la Cina non interferisce negli affari degli altri. Il modo aggressivo in cui l’ambasciatore ha parlato è molto spiacevole», ha detto Momen.
I membri del Quad, Stati Uniti, Giappone, India e Australia, hanno detto che la regione dell’Indo-Pacifico è il loro obiettivo, in particolare una regione dell’Indo-Pacifico che sia «libera, aperta, inclusiva, sana, ancorata a valori democratici e non vincolata dalla coercizione». E a marzo, le quattro nazioni hanno concordato di consegnare 1 miliardo di vaccini Covid-19 alle nazioni dell’Indo-Pacifico entro il 2022.
Secondo Momen, nessun membro del Quad aveva parlato al Bangladesh di unirsi al gruppo o di partecipare ai suoi sforzi nella regione indopacifica, e quindi Li aveva fatto troppe supposizioni: «L’organizzazione di cui parla Li non ha mostrato alcun interesse per noi, quindi la dichiarazione di Li è stata presuntuosa», ha detto Momen.
Li aveva detto che il Bangladesh non avrebbe guadagnato nulla partecipando agli sforzi del Quad: «Non è saggio riflettere sull’adesione alle iniziative di un gruppo o di un club così piccolo. Il Quad è una cricca geopolitica a fini ristretti e il Bangladesh non dovrebbe aderirvi», ha detto Li.
«Spetta al Bangladesh, e non alla Cina, decidere», ha detto il ministro degli Esteri Momen, «Siamo uno stato indipendente e sovrano. Siamo noi a decidere la nostra politica estera. Ma sì, ogni paese può sostenere la sua posizione (…) Ma saremo noi a decidere cosa fare. Si tratta dell’interesse del nostro paese. Facciamo le cose di cui abbiamo bisogno per il benessere del nostro paese».
Ha poi detto che il suo paese rimane non allineato e mantiene una politica estera “equilibrata”: «Continueremo a farlo. Quello che ha detto [Li] va bene. Non abbiamo alcun commento speciale su questo. Ma non ci aspettavamo un tale comportamento da parte dei cinesi (…) Ascolteremo quello che dicono. Ma decideremo cosa è bene per noi».
Secondo i media cinesi, il ministro della difesa Wei Fenghe aveva trasmesso un messaggio simile a quello di Li al presidente del Bangladesh il mese scorso: Xinhua ha detto che Wei ha detto al presidente Abdul Hamid che Pechino e Dhaka dovrebbero fare «sforzi congiunti contro le potenze esterne alla regione che creano un’alleanza militare in Asia meridionale», Wei, però all’epoca, non menzionò il Quad.
Luigi Medici