RUSSIA – Mosca. 07/06/14. A quanto pare Putin ha problemi di liquidità. Dopo aver stretto accordi di cooperazione con la Cina, per la costruzione di un nuovo gasdotto che porterà l’oro blu dalla Russia all’Impero Celeste e ha scoperto che la Cina non ha alcuna intenzione di sganciare uno yuan per la costruzione del gasdotto, ma intende pagare solo il gas. Rimane dunque da perforare e costruire la parte di impianto che passa per la Siberia.
Ma Putin non è un uomo che si fa scoraggiare e quindi ha pensato di utilizzare la riserva di valuta estera per portare a compimento la sua opera.
Putin ha dunque proposto di “ricapitalizzare” “Gazprom” per l’importo del costo di costruzione di nuove infrastrutture a scapito delle riserve valutarie. Queste riserve (valuta estera e oro), note come “riserve internazionali” del paese sono sotto il controllo della Banca centrale e sono state accantonate in caso di necessità per rapido intervento sui mercati valutari al fine di assicurare la stabilità della moneta nazionale, nonché per finanziare il deficit della bilancia dei pagamenti.
Ma Putin insiste, e ha incaricato i ministeri di competenza, di pensare alla possibilità di una tale “ricapitalizzazione” del governo e del Ministero delle Finanze. Dopo tutto non bisogna dimenticare che il governo (di bilancio) ha molte riserve – solo nel fondo di previdenza nazionale ci sarebbero 87 miliardi dollari – che sono state recentemente distribuite tra le imprese statali e le banche. Quindi l’idea del presidente è quella di annullare i dividendi per investire. «Ora è venuto il turno delle scorte di sicurezza – le riserve internazionali del paese» si legge su informa eizvestia.com. Il problema di Putin è che tutti vogliono il gas ma nessuno ne occidente ne Cina vogliono pagare le infrastrutture, quindi Putin ha lanciato un piano industriale alle imprese russe che dovrebbero investire nelle infrastrutture in cambio della gestione dei gasdotti. Ma la prima cosa da fare è ricapitalizzare l’azienda di stato per la costruzione del gasdotto. A quanto si apprende da eisvezia.com il governo è pronto a rivedere radicalmente il mandato della Banca centrale. L’organo monetario dovrà garantire la stabilità e la fiducia della moneta russa, e quindi sarà trasformato in ICB URSS in cui la funzione di pianificazione e di reparto di credito sarà effettuata personalmente dal presidente del paese.