BALCANI. Corridoio Medio scommessa per lo sviluppo

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Il trasporto globale è nel caos vuoi per la pandemia vuoi per le guerre commerciali o i contrasti geopolitici. Stanno quindi tornando in auge una serie di percossi “alternativi” fino ad ora in “secondo piano”, come la rotta di trasporto internazionale transcaspica, conosciuta come Corridoio Medio. Questa rotta è parte della Belt and Road Initiative ed è allo studio da diversi anni. È lunga 6.500 chilometri tra strade, ferrovie e porti; attraversa il Kazakistan, il Mar Caspio, l’Azerbaigian e la Georgia, per arrivare in Turchia e passare nel Mar Nero o all’interno della Turchia, fino poi all’Europa. Dovrebbe ridurre i tempi di spedizione da 60 giorni via mare a due settimane.

Come riporta BneIntellinews, il suo sviluppo è sostenuto da miliardi di dollari in prestiti e sovvenzioni del governo cinese. L’ADB, la banca per lo sviluppo asiatico, la studia a fondo per canalizzare gli investimenti analizzando l’effetto potenziale che il Corridoio Centrale e crescita reale del PIL nei paesi di transito.

Partono dal presupposto che gli investimenti ridurranno il costo del commercio, simulando cinque scenari che descrivono diversi volumi di investimenti in un mondo post-Covid, diversi obiettivi di investimento a seconda delle vie scelte, marina, ferroviaria, stradale, aerea, tipi di commercio, e livelli di fiducia degli investitori.

Il documento Adb non tratta del debito o del finanziamento cinese, ma offre ai paesi del Corridoio Centrale un modo per misurare i benefici delle nuove infrastrutture rispetto alla crescita futura prevista. È importante che paesi come la Georgia e l’Azerbaigian conducano le proprie analisi economiche, dice la banca, perché «sembrano sopravvalutare le esternalità positive e sottovalutare quelle negative (…) I paesi dovrebbero considerare attentamente i costi e i benefici poiché i risultati suggeriscono che questi investimenti potrebbero non essere efficaci in alcuni paesi», si legge nello studio.

Dal punto di vista della Cina, l’interesse per il Corridoio Medio è la diversificazione, per evitare la dipendenza dalla rotta più diretta verso l’Europa attraverso la Russia, ma i sussidi cinesi «da soli non faciliteranno il commercio intraregionale tra i paesi del Corridoio Centrale o il commercio extraregionale dalla regione verso la RPC o l’Europa», si legge in un altro documento Adb. Il Corridoio Medio attraversa troppi confini e corsi d’acqua per essere commercialmente redditizio.

Graziella Giangiulio