AZERBAIJAN – Baku. 11/06/13. Si sono riuniti nella capitale azera i rappresentanti dei governi di Azerbaijan, Bahrain, Egitto, Palestina, Quatar e Turchia per discutere di donazioni al piano strategico per la città di Quds (Gerusalemme), Medio Oriente e Caucaso meridionale.
A fare gli onori di casa il Ministro degli esteri azero Elmar Mammadyarov che ha fatto un incontro plenario e incontri bilaterali cominciando dal ministro degli Esteri palestinese, Riad Al-Maliki con cui ha discusso di Medio Oriente. Il Ministro degli Esteri Azero ha osservato che Baku ha sempre sostenuto la Palestina nelle organizzazioni internazionali e si adopera per la risoluzione dei conflitti israelo-palestinese su base bilaterale. A onor del vero va anche detto che lo stesso Ministro degli esteri azero il 3 giugno aveva incontrato il suo corrispettivo in Israele perorando al causa di Gerusalemme e offrendo soluzioni a Israele in materia di energia.
Nell’incontro di ieri, invece, Mammadyarov ha cercato di tessere legami economici con la Palestina offrendosi anche come partner per la causa palestinese. A seguire un incontro con lo sceicco Ahmed Bin Bin Jabr Al Thani, Assistente del Ministro degli Esteri del Qatar con delega per gli Affari alla cooperazione internazionale. Che ha sottolineato l’importanza della conferenza di Baku per tutto il mondo islamico.
A seguire gli incontri con il Ministro degli Esteri del Bahrain Ghanim Al Buainain, dove al centro del dibattito ci sono stati i possibili accordi in materia di sviluppo dei rapporti bilaterali e di scambio di opinioni su eventi in corso in Medio Oriente, Caucaso meridionale e la regione del Golfo Persico.
Stessa lunghezza d’onda con il ministro degli Esteri egiziano Kamel Amr e quello turco Ahmet Davutoglu a Baku per la conferenza internazionale sui donatori per il finanziamento per la città di Quds.
Nella dichiarazione finale congiunta tutti gli stati hanno dichiarato che sosterranno gli altri paesi all’interno delle organizzazioni internazionali. Mammadyarov ha informato i colleghi sulla situazione attuale nella risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh.
Una conferenza apparentemente dedicata agli affari di politica estera, fratellanza e amicizia, ma che secondo i rumors indica un nuovo assetto geopolitico, che vuole creare una zona cuscinetto tra la Russia e il Medio Oriente.