Baghdad, dopo la guerra “ufficiale” ora a mietere vittime e a preoccupare gli organismi internazionali sono gli attentati. Secondo l’Agenzia di stampa AFP, nel solo mese di giugno sono morte almeno 282 persone, i dati sono stati elaborati sulla base di fonti della sicurezza e dei medici.
I dati raccolti dai ministeri della Sanità iracheno, interni e della difesa hanno invece certificato la morte di 131 iracheni – 85 civili, 26 poliziotti e 20 soldati. E ancora le cifre ufficiali parlano di 269 feriti – 111 civili, 99 poliziotti e 59 soldati, mentre11 sono gli insorti uccisi e 100 quelli arrestati. Un attentato suicida contro il quartier generale della dotazione sciita, che sovrintende luoghi religiosi sciiti in Iraq, ha ucciso almeno 25 persone il 4 giugno, mentre gli attacchi in tutto l’Iraq del 13 giugno hanno lasciato per le strade 72 morti. Due autobombe rivolte contro gli sciiti che commemorano la morte dell’imam Kadhim hanno ucciso 32 persone nella capitale il 16 giugno; un attentatore suicida ha ucciso 22 persone in un attacco a lutto sciita a Baquba, a nord di Baghdad, il 18 giugno. Sempre il 18 giugno Sami al-Massudi, il vice capo della dotazione sciita che sovrintende luoghi religiosi sciiti in Iraq, ha detto che una bomba ha colpito il suo convoglio nella zona di Saidiyah sud di Baghdad, ferendo tre guardie. Il 22 giugno almeno 12 persone sono state uccise dalle bombe lungo le strade, e ancora il 25 giugno due bombe hanno ucciso 12 persone. Mercoledì scorso, tre attentati ha ucciso 11 persone. Altri attentati e sparatorie ha ucciso 13 persone il venerdì, e altri 11 il Sabato. Dalla violenza delle Mentre la violenza in Iraq è diminuito drasticamente dal suo picco nel 2006-2007, gli attacchi rimangono comune in tutto il paese.