AZERBAIJAN. Tensione con l’Iran e manovre turco azere

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L’Azerbaigian ha chiuso una moschea e l’ufficio del rappresentante della Guida Suprema dell’Iran a Baku in una mossa che arriva giorni dopo che Teheran ha tenuto grandi esercitazioni militari vicino al confine dei due paesi.

Le tensioni sulle manovre rimangono e l’Azerbaigian con la Turchia, sua stretta alleata, hanno iniziato il 5 ottobre le esercitazioni militari “Fratellanza indistruttibile” a Nakhchivan, l’exclave azera che confina con l’Iran, l’Armenia e la Turchia.

Prima di queste esercitazioni, l’Iran ha comunicato a Baku attraverso i canali ufficiali che stava chiudendo il suo spazio aereo ai voli militari azeri: «La moschea Husseiniyya e l’ufficio di Seyyed Ali Akbar Ojaghnejad, rappresentante della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei a Baku dal 1996, sono stati sigillati e chiusi oggi per ordine delle autorità della Repubblica dell’Azerbaigian», ha riportato l’agenzia iraniana Tasnim il 5 ottobre.

Il ministero dell’Interno dell’Azerbaigian ha detto in un comunicato che il motivo della chiusura, che ha colpito anche altri spazi interni, è stato un picco di infezioni da coronavirus: «La moschea Husseiniyya è uno dei luoghi in cui il coronavirus si è diffuso negli ultimi giorni. Il servizio epidemiologico sta prendendo misure appropriate», riporta un comunicato del Ministero azero, riporta BneIntellinews.

L’ambasciata iraniana a Baku ha detto in una dichiarazione la sera del 5 ottobre di aver affrontato la questione attraverso i canali diplomatici, perché non è stato dato alcun preavviso delle chiusure.

L’Iran e l’Azerbaigian, che condividono un confine di 700 chilometri, sono in disaccordo su diverse questioni, tra cui la recente tenuta da parte di Baku delle manovre militari congiunte dei “Tre Fratelli” con le truppe pakistane e turche, con queste ultime che si sono unite a una serie di esercitazioni che hanno coinvolto una presenza sul Mar Caspio, presenza che per l’Iran va contro lo spirito dell’accordo fatto dai paesi rivieraschi sul Mar Caspio; l’imposizione da parte dell’Azerbaigian di una “tassa” stradale ai camionisti iraniani che attraversano un angolo del suo territorio per trasportare merci in Armenia e nelle parti controllate dall’etnia armena del territorio del Nagorno-Karabakh; e le strette relazioni dell’Azerbaigian con Israele, visto che Baku ha acquistato attrezzature di difesa e sicurezza israeliane, compresi i droni “kamikaze” e la tecnologia di sorveglianza.

Teheran sta probabilmente anche rispondendo agli sforzi della Turchia di costruire la sua influenza e il suo commercio nelle regioni del Caucaso e dell’Asia centrale, utilizzando la sua stretta relazione con la “nazione sorella” Azerbaigian come uno dei mezzi per farlo. La vittoria azera recente potrebbe tagliare la rotta commerciale terrestre dell’Iran verso nord, verso l’Armenia, la Georgia, la Russia e oltre.

Antonio Albanese