ASIA. È in arrivo il Botmaggedon?

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Sta venendo fuori il “Botmageddon”? Un’impennata di nuovi e anonimi account Twitter in vaste aree del Sud-est asiatico e dell’Est asiatico ha acuito i timori che la regione sia in preda alla manipolazione dei mass media sullo stile usato da Cambridge Analytica.

Secondo quanto riporta il sito Phys, la stragrande maggioranza di questi nuovi resoconti non conteneva fotografie identificative ed avevano twittato poco dalla loro creazione; ma tutti sembravano seguire gli utenti di Twitter in Cambogia tra cui giornalisti, uomini d’affari, accademici e celebrità. La stragrande maggioranza degli account sono stati a pacchetti da operatori sconosciuti. Ben presto importanti utenti di Twitter in Thailandia, Vietnam, Myanmar, Taiwan, Hong Kong e Sri Lanka hanno notato lo stesso fenomeno: un’impennata dovuta a account anonimi di recente creazione, che hanno adottato nomi dal suono locale ma si sono a malapena impegnati sulla piattaforma, come se fossero in attesa del comando di qualcuno.

Mentre Facebook ha subito un “processo” politico e mediatico di ampia portata, Twitter, secondo il sito, ha sì affrontato simili accuse, ma non avrebbe fatto abbastanza per liberare la piattaforma dagli utenti falsi.

La maggior parte dei bot sono utilizzati per lo spam commerciale. Ma in passato sono stati utilizzati politicamente in Asia; durante le elezioni presidenziali nelle Filippine del 2016; dopo le operazioni militari in Myanmar contro la minoranza musulmana rohingya, c’è stata un’ondata di account che hanno raccolto il sostegno del governo su Twitter, una piattaforma che fino ad allora aveva pochissimi utenti birmani.

Con le elezioni previste in Cambogia, Malesia, Thailandia e Indonesia nei prossimi due anni, in Asia ci si chiede se i giganti tecnologici della Silicon Valley stanno facendo abbastanza per fermare i falsi profili prima che vengano dati loro ordini operativi.

Finora Twitter non ha trovato nulla di negativo e crede che gli account nuovi sono di “utenti biologici”. 

La questione dei falsi utenti è estremamente delicata per Twitter, perché una repressione potrebbe danneggiare gravemente i circa 330 milioni di utenti, il principale punto di vendita dell’azienda. Nel 2014, Twitter ha stimato che circa il 5-8,5% degli utenti fossero bot; nel 2017 la University of Southern California ha pubblicato uno studio, secondo cui potrebbero essere il doppio, cioè il 9-15 per cento.

Luigi Medici