ASIA CENTRALE. Il Domino afgano e i cieli di confine

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Gli eventi che i governi di Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan hanno sempre più temuto nelle ultime settimane hanno cominciato ad accadere: il governo afgano è caduto in mano ai talebani. I governi dell’Asia centrale sembrano essere stati colti di sorpresa, soprattutto il Tagikistan e l’Uzbekistan.

Il Tagikistan, riporta Gandhara, si è preparato dall’inizio di giugno ad accettare i rifugiati nel caso in cui la situazione nell’Afghanistan settentrionale si fosse deteriorata, come infatti è avvenuto. Ma la maggior parte di coloro che hanno attraversato il confine dall’Afghanistan al Tagikistan alla fine di giugno erano soldati o paramilitari, quasi 150, senza cibo e munizioni, senza altra possibilità che fuggire dall’Afghanistan. Entro il 6 luglio, altre centinaia di persone erano arrivate, circa 2.300 secondo il governo afgano, e tutti sarebbero stati messi su aerei diretti a Kabul.

L’Uzbekistan ha affrontato una situazione simile alla fine di giugno su scala minore, quando decine di soldati e paramilitari afgani hanno cercato di attraversare il confine ma sono stati rimandati indietro; all’inizio di luglio, circa 1.000 civili afgani hanno attraversato il confine nel Tagikistan orientale. A partire dal 14 agosto, quando la più grande città dell’Afghanistan settentrionale, Mazar-e Sharif, è caduta nelle mani dei Talebani, l’esodo di persone dall’Afghanistan è stato letteralmente un “volo”, in aereo e in elicottero, che sembra aver sorpreso le autorità tagike e uzbeke. Quanti aerei abbiano attraversato l’Asia centrale non è chiaro e sono state riportate cifre significativamente diverse.

Secondo alcuni il 14-15 agosto, almeno 22 aerei militari e 24 elicotteri hanno attraversato il confine dall’Afghanistan all’Uzbekistan e «sono stati costretti ad atterrare all’aeroporto internazionale della città di confine uzbeka di Termez», con a bordo 585 soldati afgani. Altri 158 civili e soldati hanno attraversato il fiume Amu Darya che segna il confine tra Afghanistan e Uzbekistan, il 15 agosto. Il procuratore generale uzbeko ha pubblicato una dichiarazione il 17 agosto in cui si riportava che tra il 14 e il 15 agosto, 22 aerei e 24 elicotteri afgani avevano attraversato “illegalmente” il confine e erano stati costretti ad atterrare a Termez. Dichiarazione poi rimossa, a causa di errori fattuali.

Il 18 agosto immagini satellitari hanno mostrato “21 piccoli aerei ad ala fissa” probabilmente i Super Tucano e “circa 26 elicotteri” dell’aeronautica militare afgana all’aeroporto di Termez dal 16 agosto. Un aereo militare afgano è caduto il 15 agosto nella provincia di Surhandarya, in Uzbekistan, al confine con l’Afghanistan, riporta Gazeta.uz che aggiunge poi che due militari afgani sono stati portati all’ospedale locale, dopo essersi lanciati dall’aereo. Più tardi è stato riferito che l’aereo è stato abbattuto dalle difese aeree dell’Uzbekistan quando ha attraversato illegalmente il confine con l’Afghanistan.

Per aggiungere ulteriore confusione, il 16 agosto ci sono stati rapporti che tre aerei militari afgani sono entrati nello spazio aereo uzbeko il 15 agosto e hanno chiesto il permesso di atterrare nella base militare uzbeka di Khanabad; ma i controllori del traffico aereo uzbeki hanno diretto gli aerei afgani a Termez e hanno inviato due Mig-29 uzbeki per scortarli. Uno degli aerei afgani si è scontrato con un aereo uzbeko e si è schiantato nel distretto di Sherabad della provincia di Surhandarya.

Il 14 agosto, le autorità uzbeke hanno permesso a 84 soldati afgani di attraversare l’Uzbekistan per cure mediche e asilo temporaneo, anche se è stato riferito che “centinaia” di afgani si sono accalcati sul Ponte Dustlik che collega i due paesi. Il ministero degli Esteri uzbeko ha detto allora che erano in corso negoziati per il ritorno degli afgani. L’ufficio del procuratore generale ha detto che li accuserà di aver attraversato illegalmente l’Uzbekistan.

L’afgana Tolo TV ha riferito che tra il 15 e il 16 agosto ci sono stati 45 voli dall’Afghanistan al Tagikistan e alla città uzbeka di Termez. La testata tagika Ozodi, ha riferito il 16 agosto che fonti del Comitato statale per le situazioni di emergenza hanno detto che tre aerei e due elicotteri dall’Afghanistan erano atterrati nella città meridionale di Bokhtar, in Tagikistan, con a bordo 143 soldati afgani.

Secondo Asia-Plus, il ministero degli Esteri tagiko ha detto: «Abbiamo ricevuto un segnale di Sos, dopo di che, in conformità con gli obblighi internazionali del paese, è stata presa la decisione di permettere agli aerei militari afgani di atterrare all’aeroporto di Bokhtar». Il ministero degli Esteri ha detto che c’erano solo due aerei e che entrambi “sono tornati” in Afghanistan dopo aver lasciato i loro passeggeri, dei soldati afgani che sarebbero stati alloggiati nel dormitorio di un’università locale. Asia-Plus riporta anche che 18 aerei afgani – due passeggeri e 16 militari – sono andati in Tagikistan. Al contrario, ci sono poche informazioni sulla situazione lungo il confine del Turkmenistan con l’Afghanistan. I media statali turkmeni non hanno riportato nessuno degli eventi afgani, tranne Azatlyk, secondo cui le autorità turkmene stanno impedendo a tutti gli afghani – militari o civili, inclusi quelli di etnia turkmena – di attraversare il confine con il Turkmenistan.

Il Tagikistan non ha indicato che rimanderà in Afghanistan nessuno degli afghani attualmente sul suo territorio; le autorità uzbeke stanno cercando di non turbare i loro legami con i talebani, motivo per cui stanno apparentemente respingendo i rifugiati. Il ministero degli Esteri uzbeko ha rilasciato una dichiarazione il 17 agosto dicendo che era in stretto contatto con i talebani e che «qualsiasi tentativo di violare il confine di stato sarà severamente soppresso».

I turkmeni non fanno alcun commento pubblico sulla situazione in Afghanistan al di là dei precedenti appelli alla stabilità nel paese vicino, e Ashgabat non dice quasi mai nulla sulla situazione lungo il confine del Turkmenistan con l’Afghanistan. I funzionari turkmeni hanno incontrato i rappresentanti talebani almeno tre volte nel 2021, ma nonostante le rassicurazioni che le due parti si sono date, il presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhammedov non sembra certo della sicurezza del suo paese.

Oltre a dispiegare truppe e attrezzature militari nelle aree lungo il confine afgano, Berdymukhammedov ha anche accettato un invito in Tagikistan a metà settembre per un vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, a cui Berdymukhammedov ha già partecipato due volte – nel 2007 e nel 2016. Andrà anche a una riunione a Dushanbe dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva guidata dalla Russia, a cui Berdymukhammedov non ha mai partecipato prima.

Tommaso dal Passo