ARTE. Blockchain salva il Gorilla di Bansky

896

Un murale unico dell’artista britannico Banksy sta per essere reso disponibile come edizione Nft.

Gli Nft, Non-Fungible Token sono dei certificati di autenticità digitale che diventano in un certo senso unici grazie a una certificazione blockchain. L’opera, che è comunemente conosciuta come “Gorilla in a Pink Mask”, è stata eseguita vent’anni fa a Bristol, la città dove Banksy è cresciuto e si è fatto le ossa come artista di graffiti nei primi anni Novanta del Novecento.

La società dietro l’iniziativa, Exposed Walls, specializzata nella conservazione e ristrutturazione dell’arte di strada, sta anche offrendo ai titolari del Nft la possibilità di possedere un’altra opera unica di Banksy con un valore potenziale di 1 milione di dollari. Quest’opera sarà annunciata quando l’edizione “Gorillla” sarà esaurita e sarà assegnata a caso a uno dei possessori degli Nft. Potranno scegliere se avere l’opera fisica o un Nft unico che la raffigura.

L’Nft ‘Gorilla in a Pink Mask’ sarà frazionato nel numero dell’edizione e i proprietari riceveranno un certificato di autenticazione che mostra il segmento del murale su cui appare l’opera. Il concetto è che si possiede una parte di un’opera storica dell’artista, al contrario di altre piattaforme che permettono solo di acquistare “azioni” di opere d’arte. Il focus è sul collezionismo piuttosto che sull’investimento.

Risalente al 2001, ‘Gorilla in a Pink Mask’ si crede sia la prima volta che Banksy ha ritratto un primate nel suo lavoro e può essere visto come un precursore di ‘Devolved Parliament’, 2009, che raffigura scimpanzé e oranghi che discutono alla Camera dei Comuni. Da allora, le scimmie sono diventate un motivo ricorrente nel lavoro dell’artista: si possono trovare ad ascoltare musica in cuffia o in un caso a prepararsi a far esplodere una bomba. L’artista le usa per tracciare paralleli tra gli esseri umani e i loro parenti più prossimi nel regno animale, impiegandole per criticare il potere, la corruzione e il consumismo. Esempi includono ‘Laugh Now’, 2003, che mostra una fila di scimmie con tavole di panini che portano la scritta ‘Laugh now, but one day we’ll be in charge‘; in un altro, ‘Monkey Queen‘, 2003, una è usata come controfigura della regina Elisabetta II.

Il “Gorilla in a Pink Mask” è apparso per la prima volta sul muro dell’ex North Bristol Social Club in Fishponds Road, Eastville, Bristol; poi diventato il Jalalabad Cultural Centre. Nel settembre 2020, è stato rimosso da Exposed Walls, che ora possiede l’opera e che ha l’intenzione di far sì che l’opera sia ospitata in un museo.

Una parte del ricavato della vendita sarà donato a The Gorilla Organization e a Developing Heath and Independence, un’associazione di beneficenza che aiuta le persone svantaggiate e quelle che vivono ai margini della società a cambiare la loro vita.

Lucia Giannini