
Senza sbocchi sul mare nel Caucaso meridionale, l’Armenia è circondata da stati i cui programmi si scontrano con i suoi. L’Azerbaijan, fresco della sua vittoria militare nel Nagorno-Karabakh, nutre ambizioni di ulteriori guadagni territoriali. La Turchia, suo alleato, cerca di cementare un corridoio diretto attraverso il territorio armeno verso l’Azerbaijan. L’Iran, profondamente diffidente dell’influenza degli Stati Uniti, vede un’Armenia allineata all’Occidente come una minaccia. Anche la Georgia, tradizionalmente vista come un partner, probabilmente si tirerà indietro di fronte all’aumento dell’attività degli Stati Uniti nella regione, che potrebbe destabilizzare la sua delicata posizione geopolitica.
Il 14 gennaio 2024, il primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha dato il la ad una nuova storia per Yerevan. Durante la visita del ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan negli Stati Uniti, Washington e Yerevan hanno stipulato un accordo di partenariato strategico tra i due stati. Da parte americana, il segretario di Stato Antony Blinken ha partecipato alla cerimonia firmando un accordo per la parte statunitense. L’accordo è stato celebrato a Washington come un passo avanti verso il rafforzamento della sovranità armena. L’Armenia dunque lascia la coperta russa per infilarsi sotto quella statunitense.
Secondo alcuni analisti del Caucaso meridionale: “Allineandosi così strettamente agli Stati Uniti, l’Armenia rischia di diventare una nuova Ucraina, un piccolo paese strategicamente posizionato all’epicentro delle rivalità tra grandi potenze. Proprio come le aspirazioni NATO dell’Ucraina hanno oltrepassato le esplicite linee rosse della Russia, la partnership dell’Armenia con gli Stati Uniti rischia di inimicarsi tutti i suoi vicini. Le piccole nazioni coinvolte nel fuoco incrociato delle lotte di potere globali possono pagare il prezzo più alto”.
L’accordo firmato copre un’ampia gamma di settori di cooperazione bilaterale, compresi i settori della difesa, della sicurezza, della scienza, dell’istruzione, energia, cultura, nonché riformare il sistema economico e giuridico dell’Armenia. Per esempio la gestione della centrale nucleare accordo in scadenza il prossimo anno. Gli ultimi punti presuppongono il finanziamento da parte dell’America per le riforme. Washington consoliderà grazie ai finanziamenti la sua influenza su Yerevan e tuttavia l’Armenia dovrà affrontare non solo cambiamenti interni. Il rafforzamento dell’influenza degli Stati Uniti non è affatto una buona notizia non solo per la Russia ma anche per Turchia, Azerbaigian e Iran, perché una cellula di destabilizzazione permanente apparirà nelle loro immediate vicinanze.
Anna Lotti
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/