ARMENIA. Fitch alza il rating di Yerevan

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Secondo Fitch Ratings, l’afflusso di decine di migliaia di migranti in Armenia dall’inizio del conflitto in Ucraina ha aggiunto dinamismo all’economia della nazione.

Il 28 luglio Fitch Ratings ha portato il Paese a “BB”, con prospettive stabili, riporta BneIntelliNews. Fitch ha dichiarato che: «L’Armenia ha avuto un forte rimbalzo dagli shock che si sono succeduti negli ultimi anni dopo il suo declassamento nel 2020, e Fitch si aspetta che questo dinamismo continui alla luce di uno straordinario afflusso di migranti».

«Dall’inizio del conflitto in Ucraina nel 2022, si stima che circa 50.000-65.000 immigrati (pari al 2,2% della popolazione armena prima del conflitto) provenienti da Russia, Ucraina e Bielorussia si siano stabiliti nel Paese. Questo ha sostenuto una forte crescita del 12,6% nel 2022, e Fitch prevede che l’economia crescerà del 7,2% nel 2023, del 5,9% nel 2024 e del 4,5% nel 2025».

Fitch ha poi affermato che: «I consumi rimarranno solidi, mentre le prospettive per le esportazioni di beni e servizi sono anch’esse positive nonostante il forte apprezzamento del dram armeno, soprattutto a causa di una ripresa del turismo e delle riesportazioni verso la Russia». Se le attuali tendenze economiche si confermeranno, la già favorevole crescita potenziale a medio termine dell’Armenia (stimata al 4,5%) potrebbe ricevere un ulteriore impulso dall’espansione della forza lavoro e dal miglioramento della produttività. Fitch prevede che il reddito pro capite (ai tassi di cambio di mercato) possa quasi raddoppiare rispetto ai livelli del 2021 entro il 2025.

L’agenzia di rating ha notato che il debito dell’Armenia si sta stabilizzando a un livello basso, osservando che il debito pubblico/Pil è sceso bruscamente al 46,7% nel 2022 dal 60,2% del 2021 grazie soprattutto all’apprezzamento della valuta, ma anche al forte rimbalzo del Pil nominale e al consolidamento fiscale. Fitch prevede una stabilizzazione intorno al 44,6% nel 2023-25, al di sotto del livello pre-pandemia del 2019 del 53,7% e dell’attuale mediana “BB” del 54,1%.

Fitch ha aggiunto di aspettarsi che la robusta crescita economica nominale e l’aumento della spesa porteranno a un moderato aumento del deficit pubblico al 2,5% del PIL, dal 2,2% del 2022.

Le partite correnti dell’Armenia registreranno un avanzo dello 0,8% del PIL nel 2022 rispetto al deficit del 3,7% del 2021. Secondo Fitch, questo è il risultato di una solida domanda di esportazioni di servizi e beni e di trasferimenti di denaro, comprese le rimesse. «Prevediamo che le partite correnti rientrino in un deficit dell’1,1% del PIL in media nel 2023-2025 grazie alla forte domanda interna, ma che rimangano al di sotto delle medie storiche alla luce di questi fattori positivi». Il rafforzamento della posizione esterna ha ridotto il debito estero netto al 24,6% del PIL nel 2022, dal 44,5% del 2021, e prevediamo un ulteriore calo al 16,1% del PIL entro il 2025, in linea con la media dei paesi di pari livello. Il rapporto di liquidità esterna dovrebbe raggiungere un picco di circa il 150% nel 2024″, ha aggiunto.

Fitch ha inoltre evidenziato alcuni rischi intrinseci derivanti dall’elevata dipendenza dal mercato russo (49% delle esportazioni e 25% delle importazioni nel periodo gennaio-maggio), anche se nel breve termine l’Armenia beneficerà del forte aumento delle riesportazioni verso il Paese che si sta verificando in seguito alla chiusura di altre rotte commerciali verso la Russia a causa delle sanzioni.

Maddalena Ingrao

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