Megasciopero anti Uber in Argentina

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ARGENTINA – Buenos Aires 12/06/2016. Circa 5.000 tassisti riuniti a Buenos Aires il 9 giugno hanno scioperato per chiedere che Uber venga proibito in Argentina.

Nonostante mesi di proteste da parte dei tassisti, riprova Efe, i dati forniti da Uber mostrano che circa 550mila utenti hanno scaricato l’applicazione nella capitale argentina e circa 37mila persone stanno lavorando come driver per l’azienda di San Francisco. I taxisti sostengono che, nonostante il divieto legale, Uber continua a funzionare senza problemi e si è espanso in altre città dell’Argentina, tra cui Rosario, Cordoba e Mendoza. A Buenos Aires la magistratura ha bloccato l’applicazione di ride-sharing a maggio, ma la decisione copre solo il territorio della capitale. L’Agenzia delle comunicazioni argentina, che regola i servizi on-line, non può agire contro Uber fino a quando un giudice federale non emetta una sentenza contro il servizio di ride-sharing. A Buenos Aires i taxisaiti hanno sostenuto che Uber non rispetta le leggi argentine, una posizione diversa dell’azienda rispetto a quella presa in altri paesi, dove si è adattato alle normative vigenti.
Uber ha iniziato ad operare in Argentina il 12 aprile, scatenando una tempesta di proteste da parte dei tassisti. Il servizio, oggetto di proteste in paesi come Francia e Spagna, dove è stato dichiarato illegale, è già disponibile in America Latina, e opera in Colombia, Brasile, Perù, Uruguay e Cile.