ARGENTINA. Scambiare le Malvinas con il vaccino Pfizer. Insorge Buenos Aires

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Le dichiarazioni rilasciate dall’ex ministro della Sicurezza, e attuale Presidente del PRO, Patricia Bullrich sulla cessione delle Isole Falkland, oggetto di disputa tra Regno Unito e Argentina, in cambio di dosi di vaccino Pfizer hanno destato molto scalpore in tutto il Paese. Come si legge su Prensa Latina, la Bullrich ha messo in dubbio le trattative che il Governo Nazionale sta portando avanti con diversi laboratori per accedere ai vaccini contro il Covid-19.

A metà dello scorso anno, Alberto Fernández sperava di concludere un accordo con il laboratorio statunitense per accedere a 3 milioni di dosi di vaccino entro la fine dell’anno. Inoltre il governo, tramite il ministero della Difesa, aveva messo a disposizione del Laboratorio multinazionale, in collaborazione con BioNTech, l’Ospedale Militare per effettuare sperimentazioni cliniche per testare l’efficacia del vaccino contro il coronavirus in fase 3. Ai test, poi completati, avevano partecipato circa 4.500 volontari con l’aspettativa che Pfizer concedesse preferenze all’Argentina.

Tuttavia, la burocrazia e alcuni ostacoli legali hanno innescato l’accordo, e lo stesso Presidente ha riconosciuto che il laboratorio nordamericano aveva «avanzato molte richieste rispetto agli altri vaccini». Nel bel mezzo dei negoziati falliti, sono emerse presunte versioni che indicavano che l’azienda farmaceutica avesse richiesto risorse naturali al governo argentino.

Nel programma televisivo di Jonathan Viale, andato in onda domenica 25 aprile, riferendosi alle presunte clausole che la casa farmaceutica aveva richiesto per la fornitura dei vaccini nel paese, la Bullrich ha dichiarato: «L’Argentina ha beneficiato di 14 milioni di vaccini per aver partecipato ai test della suddetta casa farmaceutica. Il paese voleva però avere un accordo simile a quello che aveva sviluppato con AstraZeneca, ossia avere un partner locale nella produzione di vaccini. A causa di un problema logistico, e di produzione, Pfizer ha detto di no. Hanno detto che c’era stato un problema di negligenza. Falso. Pfizer non ha chiesto modifiche alla legge, ma un’assicurazione di fideiussione, come richiesto a tutti i paesi del mondo. Il che è ragionevole. Non ha chiesto i ghiacciai continentali, né le Isole Falkland… anche se avremmo potuto cedergliele».

È stata proprio questa frase a scatenare ire e proteste. A fronte della pioggia di critiche ricevute, l’ex presidentessa del PRO ha quindi voluto fare alcune precisazioni attraverso il suo canale Twitter: «Di fronte alle bugie per il mancato acquisto dei vaccini, ho semplificato dicendo che il Governo avrebbe potuto dare in cambio qualsiasi cosa, anche le Falkland o i ghiacciai. Mi sono espressa male e voglio riaffermare la mia posizione a favore della nostra completa sovranità sulle Isole Falkland».

Il primo a condannare duramente quanto detto dall’ex Ministro è stato il ministro degli Esteri, Felipe Solá, che ha dichiarato: «La frase brutale della Bullrich sulle Malvinas è coerente con ciò che ha fatto il suo governo, una politica di resa, sottomissione e disprezzo per le nostre cause nazionali. È imperdonabile dimenticare il sacrificio dei 649 eroi argentini che sono rimasti lì. La Signora Bullrich non ha una patria?».

Sulla questione si è espresso anche Daniel Filmus, il segretario del ministero delle Malvinas, dell’Antartide e del Sud Atlantico, che ha definito le dichiarazione della Bullrich «di una gravità senza precedenti. L’ex Ministro non conosce la Costituzione nazionale e manca di rispetto a 45 milioni di argentini, soprattutto di quelli che hanno dato la vita per difendere le isole. La proposta di cedere le Isole Malvinas in cambio dei vaccini anti Covid-19 è il miglior esempio delle politiche di resa della sovranità nazionale applicate da Mauricio Macri e Cambiemos». Dello stesso parere anche il leader sindacale Hugo Yasky, che ha definito le parole della donna «deplorevoli, un vero e proprio insulto ai nostri eroi che sono morti lì, alla nostra sovranità e a tutto il popolo».

Il Governatore della Terra del Fuoco, dell’Antartide e delle Isole del Sud Atlantico, Gustavo Melella, ha chiesto che la Bullrich chiedesse pubblicamente scusa per le sue dichiarazioni «al popolo argentino e, in particolare, a quello fuegiano, ai veterani di guerra e alle famiglie degli eroi che riposano nel cimitero di Darwin».

La riapertura del dialogo, avvenuta martedì scorso, tra il Governo e la casa farmaceutica, sembra aver aperto uno spiraglio di luce, come ha sostenuto anche il Consigliere Presidenziale Cecilia Nicolini: «Il ministro della Salute, Carla Vizzotti, ha ripreso le trattative con la Pfizer per avanzare “un possibile contratto” per l’acquisizione dei vaccini contro il coronavirus. Queste a volte possono subire impasse, rallentare e poi riprendersi. L’importante è che venga stipulato un accordo tra le parti. Ciò significa non solo concordare le clausole su cui non si era d’accordo in quel momento, ma anche fare una proposta interessante per l’Argentina e fornire i vaccini in tempo».

Coraline Gangai