Il partito La Libertad Avanza, Lla, del presidente argentino Javier Milei ha subito un duro colpo al Congresso quando il suo disegno di legge Omnibus è stato rinviato per un ulteriore esame da parte dei vari comitati della Camera Bassa, annullando così l’ampia approvazione di venerdì scorso.
Di fronte all’imminente sconfitta nella votazione punto per punto della Camera, il leader del blocco LLA Oscar Zago ha chiesto il rinvio dell’intero disegno di legge alle commissioni, cosa che, ai sensi dell’articolo 155 del Regolamento della Camera, rende nulle tutte le votazioni precedenti, riporta MercoPress.
Resta da vedere se Zago fosse consapevole della portata della sua iniziativa. Il ministro dell’Interno Guillermo Francos, a cui era stato affidato il compito di raccogliere il sostegno di vari governatori per far passare il disegno di legge alla Camera bassa, non ne era a conoscenza visto che durante un’intervista televisiva ha ribadito che l’ampia approvazione di venerdì scorso era valida. Quando gli è stato letto l’articolo 155, ha risposto che i legislatori del blocco LLA dovevano essere consapevoli di questo fatto quando hanno presentato una simile mozione.
Per il partito al governo, questa battuta d’arresto parlamentare rispetto al disegno di legge di 646 articoli (da cui il titolo non ufficiale “Legge Omnibus”) ha significato, tra le altre cose, un ritardo nelle privatizzazioni delle aziende pubbliche e l’aumento delle sanzioni per le proteste sociali.
Tutto sembrava favorevole per il partito di Milei dopo la seduta di venerdì e anche martedì, quando oltre alla concessione di poteri aggiuntivi al presidente Milei è stata concordata una dichiarazione di emergenza economica. Ma la situazione si è bloccata quando la maggior parte degli articoli riguardanti la riforma amministrativa dello Stato non hanno ottenuto il via libera grazie ai voti negativi di Unión por la Patria e di altri partiti.
«Il presidente Javier Milei è entrato in carica il 10 dicembre 2023, con la responsabilità di liberare le forze produttive della Nazione, affrontare l’inflazione e porre fine al deficit. Con questo mandato, non permetterà a coloro che da anni beneficiano di un sistema corrotto e impoverente di vanificare il futuro di tutti gli argentini», ha affermato la Presidenza in un comunicato ufficiale con cui Casa Rosada ha accusato i governatori.
«Hanno deciso di voltare le spalle agli argentini per proteggere i loro interessi e impedire al governo nazionale di avere gli strumenti per risolvere i problemi strutturali dell’Argentina (…) Non continueremo a discutere con coloro che chiedono di mantenere i propri privilegi mentre il 63% dei bambini argentini non mangia. La legge verrà discussa quando capiranno che è il popolo ad averne bisogno, non il governo», prosegue il comunicato della Presidenza.
«Si torna in commissione perché c’erano deputati che si erano impegnati ad accompagnarci attraverso i governatori, e i governatori non hanno mantenuto la parola data», ha detto Zago.
Maddalena Ingroia