ARGENTINA. Peggiora di nuovo il cambio col dollaro

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La forza del dollaro nei mercati alternativi argentini sta facendo ancora una volta pressione sulle transazioni finanziarie del paese, con il divario del tasso di cambio che ha raggiunto il 60%, ponendo sfide al piano economico del presidente Javier Milei in un contesto di inflazione alle stelle e crescente povertà.

“La continua pressione di svalutazione non solo distorce il commercio estero, ma complica anche il mantenimento della parità ufficiale con un aumento mensile controllato del 2%”, si legge in una dichiarazione del governo. Ciò si verifica quando gli aumenti dei prezzi al dettaglio superano il 20%, esacerbando la riluttanza a investire nella valuta locale, riporta MercoPress.

La forza globale del dollaro dovuta al previsto prolungamento dello status quo dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense ostacola ulteriormente il governo argentino, entrato in carica il 10 dicembre. Mentre il dollaro ufficiale sale di soli 70 centesimi a 819,30 dollari, il tasso dinamico “blu” o parallelo era di circa 1.240 dollari, vicino al suo picco nominale di 1.250 dollari, presentando un divario del 51,4%; solo due settimane fa, era in media del 25%.

Allo stesso tempo, la valuta scambiata elettronicamente, conosciuta come “MEP”, ha raggiunto la cifra record di 1.244 dollari, e il “contado con liquidación” attraverso transazioni azionarie ha raggiunto per la prima volta 1.300 dollari, con un divario del tasso di cambio del 60% rispetto al tasso ufficiale.

«La “luna di miele” del governo comincia a svanire perché si trova ad affrontare uno scenario politico complesso. A ciò si aggiunge la mancanza di investimenti in pesos che superano l’inflazione, rendendo il possesso di dollari lo strumento fondamentale a portata di mano», afferma l’analista Marcelo Rojas, non vicino a Milei, ripreso da Infobae.

Il “carry trade” si disintegra mentre l’Argentina è alle prese con uno dei più alti aumenti dei prezzi al dettaglio a livello globale, raggiungendo il 211,4% nel 2023. Nel frattempo, il dollaro ufficiale è salito alle stelle del 118% in un solo giorno, il 13 dicembre, toccando 800 pesos.

Nonostante queste drastiche fluttuazioni, dicembre ha visto una certa stabilizzazione per i dollari del libero mercato, guidata dalla fiducia del mercato in un aumento mensile sostenibile del 2% per il dollaro ufficiale. Tuttavia, l’impennata del 20-30% dei dollari del mercato libero all’inizio del 2024 ha infranto l’ottimismo legato ai tassi di interesse del peso.

Il governo sta attualmente negoziando al Congresso, dove detiene una minoranza, per sbloccare una legge omnibus volta a gettare le basi per un’ampia deregolamentazione economica. Ciò si aggiunge a un decreto esistente che deve far fronte ad obiezioni giudiziarie che ne stanno ostacolando parte dell’attuazione.

Dal 1° settembre 2019 il mercato finanziario convive con rigorosi controlli sui cambi (“cepo”), che limitano il libero accesso ai dollari, distorcono l’economia e incoraggiano gli affari al di fuori dei canali tradizionali. Il nuovo governo si è impegnato a dollarizzare l’economia, chiudere la Banca Centrale, eliminare il deficit fiscale, frenare l’inflazione e ridurre i livelli di povertà nella società.

Tommaso Dal Passo 

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