Dighe cinesi per Buenos Aires

79

ARGENTINA – Buenos Aires 24/08/2013. Pechino costruirà e finanzierà due dighe in Patagonia capaci di coprire da sole il 10 per cento della domanda di energia dell’intero paese. Il governo argentino ha concesso al consorzio guidato da China Gezhouba Co, e dalle argentine Electroingenieria Sa e Hidrocuyo Sa, la concessione per costruire due dighe. Il progetto idroelettrico dovrebbe generare 1.740 megawatt di energia elettrica in Patagonia, nella scarsamente popolata città di Santa Cruz, bacino politico-elettorale della presidente Cristina Fernandez Kirchner.

 

Le dighe idroelettriche rappresentano attualmente circa il 30% della potenza generata in Argentina

Il governo dice che le dighe potranno contribuire a contenere l’importazione di gas naturale liquefatto e di gasolio e risparmiare così 1,1 miliardi di dollari all’anno. Il crescente deficit energetico argentino è diventato così importante che ci sono problemi a pagare le importazioni di energia; questa crisi ha portato il governo ad attuare una serie di politiche economiche impopolari, tra cui il divieto di acquisto di valuta estera, principalmente dollari.

Il governo Fernandez si limita a pagare le importazioni di energia e d effettuarne i pagamenti addebitandoli sul proprio debito estero.

I due megaprogetti hanno però sollevato le critiche dell’opposizione che li ritiene faraonici e inutili, poiché i fiumi su cui insisteranno non hanno una portata sufficiente. Per i critici dell’opposizione avrebbe molto più senso costruire piccoli progetti idroelettrici lungo i confini del Brasile e Paraguay, dove esistono già le infrastrutture. Tuttavia il presidente argentino Cristina Fernandez ha elogiato il progetto dicendo che avrebbe portato ad un maggiore sviluppo economico annunciando che il consorzio vincitore inizialmente avrebbe finanziato l’intero progetto.

I piani di costruzione risalgono a circa cinque anni fa, ma erano rimasti bloccati per mancanza di finanziamenti. Le dighe, che porteranno il nome di due ex governatori di Santa Cruz, tra cui il defunto marito del presidente argentino Cristina Kirchner, Nestor Kirchner, forniranno energia per i residenti e le aziende di Santa Cruz. La situazione energetica argentina è molto delicato, secondo un gruppo di ex ministri dell’energia il governo dovrà pagare circa 13 miliardi di dollari in importazioni di energia nel 2013 al fine di garantire il mercato interno.