
Il ministro dell’Economia argentino Sergio Massa è atteso in Cina oggi, nel disperato tentativo di assicurarsi fondi necessari per la sopravvivenza del governo e per rafforzare le sue chance nelle prossime elezioni presidenziali. Il Presidente Alberto Fernández, che ha recentemente annunciato di non volersi ricandidare, si è messo in disparte, permettendo a Massa di guidare questa missione cruciale per il paese.
Massa è accompagnato dal deputato Máximo Kirchner e da una delegazione di importanti uomini d’affari. Il loro obiettivo principale è partecipare a una riunione della Nuova Banca di Sviluppo, un’istituzione finanziaria guidata dall’ex presidente brasiliana Dilma Rousseff, a Shanghai.
Dopo l’impegno a Shanghai, Massa e il suo entourage dovrebbero proseguire le discussioni a Pechino. Il governo argentino intende negoziare un ampliamento dell’accordo di scambio di valuta precedentemente stabilito con Pechino. Questa mossa rafforzerebbe le riserve della Banca Centrale, che recentemente sono scese sotto la soglia critica di 32 miliardi di dollari a causa dei rimborsi al Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Questi rimborsi superano gli esborsi previsti dall’organizzazione finanziaria globale. In particolare, l’Argentina deve adempiere a obblighi per oltre 2,682 miliardi di dollari nei confronti del FMI tra il 21 e il 22 giugno.
Mentre una parte di questo debito potrebbe essere coperta utilizzando i diritti speciali di prelievo del FMI acquisiti a marzo, l’importo restante deve essere reperito dalle riserve della Banca centrale della Repubblica argentina o preso in prestito da prestatori alternativi. Anche se l’Argentina riuscisse a far fronte alla scadenza iniziale del debito e ad anticipare i successivi esborsi nella seconda metà dell’anno, qualsiasi sollievo fornito alle riserve del Paese sarebbe di breve durata. L’Argentina deve affrontare scadenze ricorrenti nei prossimi mesi fino alla fine dell’anno, ponendo una sfida persistente alla sua stabilità economica.
L’importanza della visita di Massa in Cina non può essere sopravvalutata, poiché rappresenta un’ancora di salvezza cruciale per l’economia argentina in difficoltà. Cercando di ampliare l’accordo di swap valutario con la Cina, il governo argentino spera di assicurarsi ulteriori fondi che rafforzeranno le sue riserve e allevieranno la crescente pressione causata dagli incombenti rimborsi del debito. L’esito dei negoziati di Massa in Cina potrebbe avere implicazioni di vasta portata per il futuro economico e il panorama politico del Paese, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali.
Lucia Giannini