ARGENTINA. Cala l’export di pesce: 4,5% in meno rispetto al 2022

157

Secondo la CaPeCa, la Camera di Commercio argentina, nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni argentine di prodotti della pesca hanno raggiunto le 350.219 tonnellate e 1,36 miliardi di dollari, principalmente verso l’Asia e l’Europa, ma sono state inferiori del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Come è tradizione per l’Argentina, i principali articoli di esportazione sono stati il nasello hubbsi e le code di gamberetti, mentre i calamari hanno registrato catture inferiori e i gamberetti interi, dato un raccolto eccezionale, hanno visto i prezzi crollare del 30%. Un problema importante in questa situazione è stata la debole domanda proveniente dalla Cina, riporta MercoPress.

Le vendite all’estero di filetti di nasello hanno raggiunto le 45.000 tonnellate, con un aumento del 4% ma con un leggero calo dei prezzi, con una media di 3.208 dollari USA per tonnellata. Spagna e Brasile sono stati i principali mercati, seguiti dagli Stati Uniti che hanno pagato fino a 3.520 dollari la tonnellata.

Il nasello intero congelato ha avuto la Russia come cliente principale con 1.545 dollari USA a tonnellata e 25.000 ton. Giordania, Ucraina e Israele sono stati gli altri mercati forti.

Secondo l’Argentina, il mercato dei gamberetti interi congelati è rimasto stabile. Le vendite nel periodo sono diminuite del 13,4% rispetto a un anno fa, ma i ricavi sono diminuiti del 28,5%, poiché il prezzo per tonnellata è sceso a 5.476 dollari. Le vendite totali hanno raggiunto le 51.000 tonnellate. La Spagna è stato il mercato principale, ma la domanda è scesa del 30% e il prezzo del 18%. La Cina sembra interessata a tornare ad agire, ma ancora troppo timidamente. Positiva invece l’Italia, che ha aumentato la domanda del 55% (6.000 tonnellate), ma il Giappone è sceso del 39%. In entrambi i casi il prezzo per tonnellata era in linea con quanto pagato dalla Spagna.

L’Argentina ha venduto 52.000 tonnellate di code di gamberetti in nove mesi, il 30% in più rispetto allo scorso anno e il prezzo per tonnellata è stato di 7.659 dollari USA. La Cina ha acquistato 15.000 tonnellate, ma ha venduto in media 7.026 dollari a tonnellata. Seguono Spagna, Perù e Stati Uniti. Apparve anche la Russia, ma in piccoli volumi.

Per quanto riguarda i calamari non ci sono speranze di catture più elevate e la maggior parte del volume è stato esportato. Jiggers ha sbarcato circa 134.000 tonnellate di calamari e le esportazioni hanno raggiunto 129.000 tonnellate. I prezzi sono stati leggermente più alti del 4% rispetto al 2022. Il mercato principale è stato la Corea del Sud, (32.000 tonnellate) con 2.054 dollari la tonnellata, seguito dalla Cina (24.000 tonnellate) che ha pagato US$ 2.265 la tonnellata. Altri mercati rilevanti sono stati Singapore e Thailandia. I quattro paesi hanno assorbito il 72% della cattura di calamari.

Infine lo “stoccafisso” e il granchio reale. Le vendite di merluzzo sono aumentate del 25,5% ad un prezzo medio di 25.840 dollari la tonnellata, praticamente lo stesso del 2022. Come di consueto gli Stati Uniti sono il mercato principale. Altre destinazioni di vendita non sono state rivelate da CAPeCA. Per quanto riguarda il granchio reale, il volume delle vendite è aumentato del 47,9% e il prezzo per tonnellata è aumentato del 13,8% a 21.109 dollari USA: un’unico mercato gli USA.

Luigi Medici

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/