
Il ministro dell’Economia argentino Sergio Massa ha annunciato giovedì scorso la creazione del cosiddetto “agro dollaro”, un nuovo tasso di cambio per le esportazioni agroalimentari, che intende contribuire a rimpinguare le casse del Paese semplificando le operazioni in valuta estera per tutti i produttori rurali.
Il “dollaro agricolo” intende semplificare i tassi di cambio per i prodotti del settore agroalimentare, è stato spiegato. Cercherà inoltre di semplificare i tassi di cambio utilizzati per importare prodotti e servizi, come le cosiddette quotazioni “turistiche”, “Coldplay”, “Qatar”, “Techno” e altre, riporta MercoPress.
Il nuovo tasso, soprannominato anche “dollaro di soia 3″, entrerà in vigore ad aprile, ma le cifre esatte sono ancora in fase di definizione. Poi sarà applicato a partire da maggio alle economie regionali per 90 giorni, a beneficio dei produttori di frutta, arachidi, riso e vino. La misura mira anche a sostenere l’espansione delle aree coltivate attraverso il Fondo per l’aumento delle esportazioni.
Si prevede che l’agro-dollaro si attesti tra i 280 e i 300 peso argentini per dollaro . Il governo prevede di raggiungere una liquidazione di 15 miliardi di dollari tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno.
L’agro dollaro, più ampio, deriva dalle esperienze passate con il dollaro della soia, che ha lasciato senza risposta altri settori, come l’allevamento di bestiame da latte e da carne, nonostante la crescita dei prezzi dei mangimi.
«Il dollaro agro è un programma di incremento delle esportazioni che mira a facilitare in qualche modo, nell’anno della siccità, la capacità e il rispetto dei contratti degli esportatori, comprendendo le difficoltà sofferte dai nostri produttori. La sfida è promuovere questa misura per rafforzare le riserve nel secondo trimestre e continuare il percorso di stabilizzazione che l’Argentina deve seguire», ha detto Massa.
Massa ha anche spiegato che «la seconda grande sfida è iniziare a percorrere un cammino di semplificazione del cambio, in modo che tutto ciò che appare sotto diverse denominazioni di dollari inizi a funzionare e a operare in uno schema più unificato».
«La siccità ci ha colpito molto duramente, il Fmi e tutti coloro che capiscono il peso che il settore agro-esportativo ha nell’economia argentina se ne rendono conto, e crediamo che così come abbiamo preso misure per proteggere e aiutare con benefici fiscali i produttori vittime della siccità, abbiamo anche preso misure per promuovere le esportazioni e consolidare il settore agro-alimentare nella possibilità di adempiere ai suoi contratti, e la Banca Centrale argentina nella possibilità di rafforzare le sue riserve», ha aggiunto.
Maddalena Ingrao