ARGENTINA. Bloccate le esportazioni di carne bovina

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Il governo argentino del presidente Alberto Fernández ha annunciato che tutte le esportazioni di carne saranno vietate per i prossimi 30 giorni nel tentativo di rallentare l’inflazione, dato che i prezzi interni sono saliti del 20% a causa della domanda estera.

Il ministero dello Sviluppo Produttivo ha informato il Consorzio degli esportatori di carne argentina, Abc, della decisione al presidente di Abc Mario Ravettino, che è stato convocato alla Casa Rosada, la presidenza argentina, lo scorso lunedì, riporta MercoPress. Anche se la sospensione sarà di 30 giorni, fonti del ministero hanno fatto trapelare che durerà «fino a quando il mercato interno sarà in ordine», secondo i media argentini.

Le entità rurali raggruppate sotto la cosiddetta Mesa de Enlace (Commissione di collegamento) hanno avvertito che una tale decisione «non avrebbe alcun effetto sui prezzi e potrebbe influenzare il patrimonio bovino a medio termine». Hanno ricordato che il kirchnerismo adottò una misura simile 15 anni fa, quando annunciò che sarebbe stata per soli sei mesi, ma finì per durare 10 anni. Il Consiglio di collegamento ha fatto notare che durante quel periodo «12 milioni di capi di bestiame e più di 10.000 posti di lavoro sono andati persi a causa della requisizione degli stabilimenti di allevamento».

Fernández si è detto preoccupato per l’aumento dell’inflazione: «Ho visto con grande preoccupazione quello che è successo in marzo e aprile, e non sono disposto a stare con le mani in mano (…) sono molto determinato a occuparmi della questione dei prezzi e a mettere le cose in ordine, poiché ho trovato l’aumento dei prezzi interni inspiegabile».

In aprile, il governo aveva stabilito nuovi requisiti per gli esportatori di carne bovina, cereali e latticini, obbligandoli a registrarsi nel Registro degli Operatori della Catena Agroalimentare, Ruca, che dipende dal ministero dell’Agricoltura, il che ha preannunciato il ritorno di restrizioni più severe, che sono state incentivate dai dati sull’inflazione della scorsa settimana rilasciati dall’Indec, l’istituto di statistica argentino.

L’inflazione in aprile è stata del 4,1% e la carne ha accumulato un aumento del 64,7% in dodici mesi. In quel mese, la voce alimentare è aumentata del 4,3%, con un’incidenza di aumenti nel latte, pane e carne. Nei primi quattro mesi del 2021, la carne è salita del 22,2%: «L’aumento potrebbe essere spiegato dal prezzo internazionale, ma è anche vero che trasferire quel valore al prezzo interno non ha molte giustificazioni»”, ha detto il presidente.

Graziella Giangiulio