ARGENTINA. Alta tensione con Londra per la base militare alle Malvinas

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La disputa sulle Isole Malvinas, o Isole Falkland, e che vede protagoniste l’Argentina e l’Inghilterra va avanti dal 1982, anno in cui i due Paesi si scontrarono in una guerra civile per stabilire chi dovesse ottenere il possesso e il controllo sulle Isole.

Questi problemi sono ritornati alla ribalta in quest’ultimo periodo a causa del piano di difesa annunciato dal Primo Ministro inglese Boris Johnson e che prevede l’espansione del suo arsenale di armi nucleari e il mantenimento di una presenza militare permanente nelle Isole Malvinas. A riportarlo è Telesur.

In un documento di oltre 100 pagine presentato da Johnson e dal Dipartimento della Difesa viene annunciato che: «Il governo britannico attuerà una revisione integrata di sicurezza, difesa, sviluppo e politica estera. Le forze armate scoraggeranno e sfideranno le incursioni nelle acque territoriali britanniche al largo di Gibilterra e manterranno una presenza militare permanente nelle Isole Falkland, per proteggerle dalle minacce esterne, nell’Isola dell’Ascensione e nel territorio britannico dell’Oceano Indiano».

Dopo le dichiarazioni di Johnson, la risposta argentina non si è fatta attendere. Ha rivendicato la sua sovranità sulle Isole Malvinas e ricordato al Regno Unito che «deve dare ascolto alla comunità internazionale, che promuove la fine del colonialismo nel mondo, e che l’unico modo per risolvere la disputa sulle Malvinas sia la Risoluzione 2065 delle Nazioni Unite, ossia il dialogo bilaterale».

Lo ha ribadito anche Daniel Filmus, Ministro degli Esteri argentino, delle Malvinas, dell’Antartide e del Sud Atlantico, che ha accusato la Gran Bretagna di colonialismo e definito fallaci i suoi tentativi di difendere con la forza le isole a largo dell’Argentina: «Il Regno Unito sta riaffermando la sua visione coloniale ed è particolarmente grave l’aumento della corsa agli armamenti britannica in un momento in cui il mondo è preoccupato di salvare vite umane nel mezzo di una pandemia. Non ha senso perché l’Argentina ha ripetutamente affermato che l’unico modo per riconquistare le isole è attraverso la diplomazia, la negoziazione e il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite che parlano di un dialogo bilaterale».

Le considerazioni del primo Ministro Johnson ribadiscono la tradizionale visione colonialista del Regno Unito sulle Isole Falkland e l’insieme dei possedimenti britannici nel mondo e per l’Argentina non esprimono novità per quanto riguarda la politica coloniale britannica. Sotto l’argomento non riconosciuto dalle Nazioni Unite per difendere il “diritto all’autodeterminazione”, il Regno Unito mantiene la presenza illegittima nell’Atlantico meridionale, con l’obiettivo di appropriarsi della ricchezza che esiste e controllare sia l’accesso all’Antartide, sia il passaggio bi-oceanico tra l’Atlantico e il Pacifico.

Filmus ha poi sottolineato: «L’Argentina denuncia che uno dei principali obiettivi del Regno Unito sia quello di supportare una base militare nelle Malvinas, circostanza che i paesi del Sud Atlantico dell’America Latina e dell’Africa, che compongono la South Atlantic Peace Zone (ZPCAS), hanno definito come una minaccia all’intera regione, e che questa base violi la risoluzione 31/49 delle Nazioni Unite, che proibisce azioni unilaterali nell’area contesa, come questa base militare.

Questa situazione si verifica anche in un contesto di profonda preoccupazione da parte di chi ritiene che la Brexit abbia indebolito la posizione britannica nel mondo e, in particolare, colpito dall’esclusione di territori d’oltremare come Malvinas, South Sandwich e South Georgia e aree marittime circostanti l’accordo di libero scambio con l’Ue».

L’Argentina non ha mai smesso di rivendicare le Isole Malvinas come sue, come sottolineato dal Presidente argentino Alberto Fernandez lo scorso anno all’Assemblea Onu: «Riteniamo che sia il momento del dialogo bilaterale per il recupero dell’esercizio della sovranità nelle Isole Malvinas nei termini della Risoluzione 2065 del Nazioni Unite, poiché nel XXI secolo non dovrebbe più esserci spazio per il colonialismo. La Repubblica Argentina ribadisce che, come affermato nella sua Costituzione e come propone costantemente dal ritorno alla democrazia, riconosce solo il dialogo, la diplomazia e la pace come gli unici modi per riguadagnare l’esercizio della sovranità nelle Isole Falkland, nella Georgia del Sud e nelle Isole Sandwich meridionali e negli spazi marittimi circostanti».

Coraline Gangai