YPF deve rendere pubblico l’accordo con Chevron

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ARGENTINA – Buenos Aires 11/11/2015. La Corte Suprema argentina ha stabilito il 10 novembre che la statale Ypf deve rendere pubblici i termini del suo accordo del 2013 con la statunitense Chevron tesi a sviluppare la formazione di scisto di Vaca Muerta.

«Le affermazioni imprecise e generiche formulate da Ypf Sa non sono sufficienti a dimostrare che la pubblicazione del contenuto degli accordi possa compromettere segreti industriali, tecnici e scientifici», ha stabilito la corte. La sentenza è stata originata da una denuncia presentata dall’opposizione in senato, dopo che Ypf aveva rifiutato di rispondere alle domande sul contratto con Chevron, in particolare per quanto riguarda il potenziale impatto ambientale del progetto. La libertà di informazione è «un diritto umano fondamentale», che implica la tutela dell’«accesso alle informazioni sotto il controllo dello Stato», ha stabilito la corte. Inoltre il governo, che controlla Ypf, «deve consentire l’accesso a chiunque alle informazioni relative alle proprie attività». Il governo argentino controlla l società petrolifera con uno share del 51 per cento, ma le azioni dell’impresa sono negoziate pubblicamente, e gli avvocati della società avevano affermato che Ypf non era soggetta agli stessi obblighi di trasparenza degli enti governativi. Lo stesso 10 novembre, Ypf ha detto che avrebbe rispettato la sentenza della Corte Suprema. L’accordo tra Ypf e Chevron prese investimenti per un miliardo e 240 milioni di dollari, e di 1,6 miliardi di dollari nella seconda fase dello sviluppo di Vaca Muerta e la fase 2 ha preso il via ad aprile 2014. La fase 2 sviluppa il 3 per cento della zona di produzione di Vaca Muerta; una volta a regime, i pozzi a Loma Campana produrranno circa 50mila barili al giorno di greggio e 3 milioni di metri cubi di gas associato.

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