ARABIA SAUDITA – Riyad. L’amministrazione Abe ha accettato di aiutare l’Arabia Saudita nello sviluppo dell’energia nucleare, si tratta della prima offerta nipponica dal disastro nucleare di Fukushima nel 2011. L’accordo è stato raggiunto dopo che il ministro dell’industria Toshimitsu Motegi ha incontrato Waleed Abulfaraj Hussain, vice presidente del King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy, il 9 febbraio nella capitale saudita. Abulfaraj ha esposto i piani per avere il 20 per cento di alimentazione interna del paese provienente da centrali nucleari entro il 2030, e ha chiesto la cooperazione del Giappone. Il più grande produttore mondiale di petrolio, l’Arabia Saudita non ha attualmente reattori nucleari, ma ha in programma di costruirne circa 16 perché il consumo interno di petrolio ha subito un’impennata legata al crescere della popolazione. Dopo l’incidente di Fukushima del 11 marzo 2011, il governo del Partito Democratico del Giappone ha sostenuto l’abbandono dell’energia nucleare in Giappone.Anche se il governo alla fine del 2011 ha firmato accordi nucleari con quattro paesi, tra cui il Vietnam e la Giordania, le offerte risalivano a prima dell’incidente. Nella sua programmazione iniziale di bilancio per l’anno fiscale 2013, il governo nipponico ha stanziato 13 milioni di dollari per aiutare le imprese giapponesi a condurre una ricerca sulla costruzione di centrali nucleari all’estero.
Abe ha visitato il Vietnam nel mese di gennaio e ribadito cooperazione prevista nella costruzione di impianti nucleari nel paese del sud est asiatico. A Riyadh, Motegi ha convogliato l’interesse dell’amministrazione Abe nel fornire assistenza, che include l’accettazione di tirocinanti provenienti dallArabia Saudita per farli diventare i funzionari responsabili della gestione dei reattori e dello sviluppo di leggi e regolamenti. Il Giappone e l’Arabia Saudita non hanno firmato un patto di cooperazione nucleare, premessa per l’esportazione di centrali nucleari, mentre Francia, Corea del Sud e Cina lo hanno già fatto. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Russia, inoltre, stanno negoziando con l’Arabia Saudita su questa materia. Questa forte concorrenza, spinge il Giappone ad andare avanti per ottenere una commessa da Riyad.