di Tommaso dal Passo ARABIA SAUDITA – Riad 24/12/2016. L’Arabia Saudita ha previsto un deficit di bilancio per il prossimo anno di circa 53 miliardi di dollari, nonostante le misure economiche adottate dal governo in risposta ai bassi prezzi del petrolio. Secondo una dichiarazione del governo, pubblicata il 22 dicembre, nel bilancio per il 2017, le spese saudite raggiungeranno i 237 miliardi di dollari contro un fatturato di 184 miliardi si legge nella dichiarazione; inoltre il deficit 2016 ammonterà a 79 miliardi di dollari, in calo del 8,9 per cento rispetto alle stime precedenti.
All’inizio di dicembre, il re Salman aveva riconosciuto che alcune delle misure economiche adottate dal governo erano dolorose, ma necessarie per evitare problemi finanziari più ampi.
Qui di seguito i dati del ministero delle Finanze saudita, riprovati da un comunicato dell’ambasciata saudita di Roma: «* Proventi del petrolio: 128 miliardi di dollari nel budget 2017, rispetto agli 87,7 miliardi nel 2016, quali ricavi effettivi, o rispetto agli 88,8 previsti nel bilancio del 2016. * Proventi non derivanti dal petrolio: 56,5 miliardi di dollari nel bilancio 2017, rispetto ai 53,1 miliardi nel 2016 quali ricavi effettivi, o rispetto ai 48,3 previsti nel bilancio del 2016. * Ricavi totali: 184,5 miliardi di dollari nel bilancio 2017, rispetto ai 140,8 miliardi nel 2016 quali introiti effettivi, o rispetto ai 137,1, come preventivato nel bilancio del 2016. * Spesa totale: 237,3 miliardi di dollari nel bilancio 2017, a fronte dei 220 miliardi nel 2016 quale spesa effettiva, o rispetto ai 224 come previsto nel bilancio del 2016. * Deficit: 52,8 miliardi di dollari nel bilancio 2017, rispetto ai 79,2 miliardi nel 2016 come deficit effettivo (che rappresenta l’11,5% del PIL), o rispetto ai 86,9 come previsto nel budget del 2016. * Debito pubblico cumulativo alla fine del 2016: 84,4 miliardi di dollari (12,3% del PIL), di cui il 67% derivante da fonti nazionali. * Anno previsto per il pareggio di bilancio: con molta probabilità il 2019, o il 2020 con stima più prudente».