ARABIA SAUDITA. Bond ARAMCO alle stelle, aspettando l’IPO

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Saudi Aramco, gigante energetico statale dell’Arabia Saudita, ha venduto 12 miliardi di dollari di obbligazioni. La vendita è stata così ampia da abbassare l’intero costo del prestito del paese in un solo colpo. Potrebbe anche infondere nuova vita finanziaria al programma di riforma economica del Regno, Vision 2030, che è oggi in fase di stallo.

Con l’emissione di obbligazioni, piuttosto che di azioni che garantiscono agli acquirenti la proprietà, le autorità saudite hanno mantenuto il controllo completo della società a un prezzo: l’aumento del debito, problema condiviso nell’area del Consiglio di Cooperazione del Golfo, Ccg. Dopo il crollo dei prezzi del petrolio nel 2014, l’emissione del debito nel Ccg è aumentata bruscamente per compensare la perdita di reddito: il debito pubblico nel Ccg è quasi triplicato, riporta Asia Times.

Il debito pubblico del Ccg è passato da circa 150 miliardi di dollari nel 2014 a 429 miliardi di dollari nel 2018; a livello internazionale si è sempre più preoccupati per la sostenibilità di questa tendenza, soprattutto se il prezzo del petrolio cominciasse a vacillare nel 2020.

Il bilancio saudita per il 2019 è basato su un prezzo del petrolio di 80 dollari al barile, tuttavia, nonostante i rialzi dei prezzi del 30-40% dall’inizio dell’anno, il petrolio è ora scambiato a circa 10 dollari al di sotto del livello previsto e potrebbero esserci prezzi ancora più bassi in futuro.

Saudi Aramco ha realizzato un profitto di 111 miliardi di dollari nel 2018; i profitti provengono dal monopolio petrolifero dell’azienda in Arabia Saudita, che possiede le seconde riserve petrolifere comprovate al mondo, dopo il Venezuela.

I fondi raccolti dalla vendita delle obbligazioni dovrebbero aiutare Aramco ad acquistare una quota di maggioranza in Sabic, la compagnia petrolchimica statale saudita. Ciò contribuirebbe ad aumentare il valore di Aramco in vista di una futura offerta pubblica iniziale, Ipo, cosa che le autorità saudite promettono dal 2016.

La partecipazione in Sabic verrebbe acquistata dal fondo sovrano saudita Pif, che probabilmente utilizzerà il denaro per finanziare Vision 2030, voluto dal principe ereditario saudita e sovrano di fatto, Mohammed bin Salman. Vision 2030 comprende progetti grandiosi, e mira anche a un radicale cambiamento dello stile di business del Regno, incoraggiando i settori non petrolifero e del gas e i settori privati ad assorbire una quota maggiore dell’attività economica.

Graziella Giangiulio