ARABIA SAUDITA. Aumentato il prezzo del greggio per i mercati asiatici

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L’Arabia Saudita, primo esportatore di petrolio al mondo, ha alzato i prezzi del greggio di luglio per gli acquirenti asiatici a livelli più alti del previsto, tra le preoccupazioni per la scarsità dell’offerta e le aspettative di una forte domanda estiva.

Il prezzo ufficiale di vendita per l’Arab Light destinato all’Asia per il mese di luglio è aumentato di 2,1 dollari al barile rispetto a giugno, raggiungendo i 6,5 dollari al barile rispetto alle quotazioni dell’Oman/Dubai, appena al di sotto del massimo storico registrato a maggio.

Si tratta di un aumento molto superiore a quello previsto dalla maggior parte del mercato, che prevedeva un aumento di circa 1,5 dollari. L’aumento da parte del produttore statale di petrolio Saudi Aramco è avvenuto nonostante l’accordo tra gli Stati OPEC+ di aumentare la produzione di 648.000 barili al giorno (bpd) a luglio e di una quantità simile ad agosto, nel tentativo di compensare le perdite di fornitura della Russia. Questo rispetto al piano iniziale di aggiungere 432.000 bpd al mese per tre mesi fino a settembre. Ma gli aumenti sono stati divisi tra i Paesi membri, tra cui la Russia e Stati come l’Angola e la Nigeria che faticano a raggiungere i loro obiettivi, facendo temere che l’effettivo aumento dell’offerta possa essere inferiore ai piani ufficiali.

I Paesi dell’emisfero settentrionale, come gli Stati Uniti, di solito danno il via alle loro stagioni di guida a luglio, facendo impennare la domanda di benzina. Anche la Cina, il primo importatore di petrolio al mondo, sta riaprendo alcune città, come Shanghai, dopo le lunghe chiusure del Covid-19.

Una parte della domanda di petrolio saudita potrebbe essere contrastata dai persistenti flussi di petrolio russo verso la Cina e l’India, che hanno rifiutato di condannare Mosca per l’invasione dell’Ucraina e hanno aumentato gli acquisti di carichi russi a prezzi stracciati.

La sera del 5 giugno anche Saudi Aramco ha aumentato il suo prezzo per gli acquirenti europei e mediterranei, ma ha mantenuto invariati i differenziali statunitensi.

Maddalena Ingrao