Aqim vs Francia in Mali e non solo

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ITALIA – Roma 02/06/13. La presenza francese, soprattutto militare, nelle sue ex colonie è divenuta un fatto che non fa quasi più notizia. Dal nord Africa al centro del continente nero, si può vedere sventolare nuovamente il tricolore di Parigi. Neanche il cambio di presidenza ha invertito questa tendenza: se abbiamo avuto la Libia di Sarkozy, oggi siamo di fronte al Mali di Hollande.

Cosa si potrebbe nascondere dietro una simile presenza, pervasiva nonostante le benedizioni degli organismi internazionali? Quale è il ruolo di Aqim e dei suoi derivati nel conflitto maliano la cui diaspora sta contaminando altre regioni? A cercare di darne una interessante lettura è il think tank Rima (Research on Islam and Muslims in Africa) che in una sua analisi uscita alla fine di maggio (The Scramble between France, AQIM and Other Regional Terrorist Groups: It’s All about Sibling Rivalry – Rima Policy Papers, Volume 1 – 2013 –  Number 3 – May 2013) tenta di fare luce sulla presenza francese, sulla reazione di Aqim, su personaggi e movimenti che ruotano in questa galassia (Mujao e similia) le cui azioni potrebbero avere dei riflessi sul territorio europeo. Lo studio è consultabile sul sito Rima

Vi proponiamo le premesse, la traduzione è nostra: «Islamico, islamismo, Jihad, terrorismo, Intervento. Questi sono solo alcuni termini che sono diventati parte della routine quotidiana stante il forte aumento dei moti politici nei paesi del Nord Africa. Da gennaio 2011 le rivolte hanno iniziato a compromettere seriamente i regimi autoritari in paesi come la Tunisia e la Libia. Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqim) – la principale fonte di minacce terroristiche nella zona – è considerato capace di creare una vera e propria organizzazione regionale jihadista. Un obiettivo solo in parte centrato. Proprio come il predecessore di Aqim QIM, l’algerino Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gspc), tra il 2007 e il 2010 Aqim è rimasto un’entità con una leadership, un’appartenenza e un’agenda in gran parte algerine. Anche all’interno dell’Algeria, l’azione antiterrorismo del governo ha confinato le attività di Aqim in determinate regioni e ha ridotto le sue capacità operative complessive. Nonostante queste restrizioni, Aqim non può essere descritta come un’organizzazione terroristica priva di un arsenale – letteralmente e figurativamente – di risorse, di alleati e di mezzi».