La primula rossa della Jihad

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ITALIA – Roma 04/09/2014. Belmokhtar è come la Primula rossa della letteratura d’inizio Novecento. Sarebbe sopravvissuto ad una imboscata tesa a lui e al suo gruppo Tariq ibn Ziyad nel sud-ovest della Libia.

Stando a quanto riporta il quotidiano on line Eren News, il Figlio di Belmokhtar sarebbe rimasto gravemente ferito nell’agguato. L’agguato sarebbe stato effettuato da un gruppo che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico e a Abdelmalek Droukhdel, capo di Aqmi, mentre Belmokhtar si è detto fedele ad al Qaeda e Ayman al Zawahiri. Il livello dello scontro tra le due anime del fenomeno jihadista si sarebbe spostato ora in Algeria, nel Maghreb e nel Sahel. L’annuncio fatto da Mokhtar Belmokhtar di fedeltà e lealtà a Zawahiri, ha alzato il livello dello scontro al vertice di al Qaeda toccando anche la guerra in Siria primo teatro dello scontro tra queste due anime; si veda lo scontro tra Jabhat al Nusra e Isis e i proclami di al Zawahiri in cui prima si cerca un accordo e poi si “espelle” Isis da al Qaeda. Ayman al-Zawahiri si trova quindi ad affrontare l’opposizione di Droudkel, che crede nella chiamata alla jihad di Isis per raccogliere così i vantaggi che una vittoria nella regione avrebbero potuto garantire al suo movimento filmo Isis. Droudkel quindi crede che la vittoria dello Stato Islamico in Siria possa avere un’onda lunga anche nel Maghreb in grado di scardinare l’attuale fragile equilibrio. Uo uomo come Belmokhtar e il suo movimento sarebbero quindi di ostacolo a questo piano, per questo andavano eliminato. Lo scontro tra le due anime della jihad continuerà ora nel Maghreb.