ANP. Non riconosciamo più gli accordi con Israele 

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Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha detto che il suo governo smetterà di rispettare gli accordi firmati con Israele dopo l’inizio della demolizione di 12 edifici in Cisgiordania a Gerusalemme Est, sotto il controllo dell’Autorità Palestinese secondo gli accordi di Oslo.

In una riunione di alti funzionari palestinesi presso la sede presidenziale dell’Ap a Ramallah, riporta Times of Israel, Abbas ha definito le demolizioni di Sur Baher «una violazione della legittimità internazionale e degli accordi firmati tra noi e loro, una questione che può essere identificata solo come pulizia etnica e un crimine contro l’umanità (…) Di fronte all’insistenza dell’autorità di occupazione nel negare tutti gli accordi firmati e in linea con gli obblighi che sono stati creati, annunciamo la decisione della leadership di fermare i lavori relativi agli accordi firmati con la parte israeliana e iniziare a stabilire meccanismi, a partire da domani, con la formazione di un comitato per l’attuazione».

Il suo annuncio fa seguito a una riunione di emergenza, riporta l’agenzia Wafa; si tratta degli accordi firmati negli ultimi 25 anni che coprono molti settori di attività, compresa la cooperazione in materia di sicurezza. Le tensioni tra Israele e i palestinesi sono aumentate negli ultimi giorni dopo la demolizione delle costruzioni a Wadi Hummus, una zona di Sur Baher, che secondo l’Alta Corte d’Israele erano state costruite troppo vicino al confine in Cisgiordania; c’è stata una protesta internazionale per le azioni di Israele, che ha lasciato 17 persone senza casa, riporta la Bbc.

Abbas ha accusato Israele di aver compiuto l’ultimo passo, accusandolo di aver rinnegato per primo gli accordi. Non è chiaro che cosa significherà questa decisione nella pratica o se si estenda al riconoscimento di Israele stesso da parte dei palestinesi, che è un perno degli accordi di pace di Oslo del 1993, che gettano le basi per l’autogoverno palestinese nei territori occupati della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e della Striscia di Gaza.

Abbas aveva minacciato in precedenza di annullare gli accordi passati con Israele, ma non era mai stato dato seguito alla minaccia e Israele aveva minacciato che l’abolizione degli accordi potrebbe portare al crollo dell’Autorità palestinese, il governo di fatto palestinese.

Antonio Albanese