
La Banca Mondiale prevede per l’America Latina una crescita moderato dopo un 2022 decisamente in contrazione.
Nel 2022, la crescita delle principali economie latinoamericane è rallentata a causa dell’indebolimento della domanda esterna e della stretta monetaria. Argentina e Brasile hanno registrato una contrazione nel quarto trimestre del 2022, mentre le altre economie hanno registrato una crescita più contenuta.
Questo rallentamento si ripercuote sulla crescita prevista per il 2023. Nel primo trimestre di quest’anno, l’attività del settore privato ha mostrato una crescita debole, ma in miglioramento, mentre la fiducia dei consumatori è stata mista in tutta la regione. I prezzi dei principali prodotti di esportazione si sono parzialmente ripresi dopo il calo registrato alla fine del 2022.
Sebbene il turismo non si sia ripreso completamente dalla pandemia, le destinazioni turistiche più popolari hanno beneficiato della domanda esterna. Le banche centrali della regione hanno mantenuto elevati i tassi d’interesse per contrastare la persistente inflazione di fondo. I saldi fiscali sono migliorati nel 2022, sostenendo gli sforzi monetari. I disordini sociali e l’incertezza politica hanno influito sulla fiducia dei consumatori e degli investitori in diversi Paesi dell’America Latina, e in tutta la regione si discute di aggiustamenti politici.
Si prevede che la crescita dell’America Latina e dei Caraibi rallenti ulteriormente nel 2023, attestandosi all’1,5%. La debolezza della crescita nelle economie avanzate dovrebbe pesare sulla domanda di esportazioni, mentre il perdurare di politiche monetarie restrittive in queste economie, insieme al persistere di un’inflazione interna elevata, impedirà probabilmente un allentamento sostanziale delle condizioni finanziarie nel breve termine.
La crescita del Brasile dovrebbe rallentare all’1,2% nel 2023, con una leggera ripresa all’1,4% nel 2024. Il tasso di crescita del Messico è previsto in calo al 2,5% nel 2023 e continuerà a crescere dell’1,9% nel 2024. La produzione dell’Argentina dovrebbe scendere nel 2023 a un valore negativo del 2%, per poi crescere del 2,3% nel 2024, grazie alla ripresa dell’economia dalla grave siccità di quest’anno che ha colpito la produzione agricola.
La crescita della Colombia dovrebbe ridursi all’1,7% nel 2023, per poi risalire al 2% nel 2024. Il Cile dovrebbe registrare una contrazione dello 0,4% nel 2023, seguita dall’1,8% nel 2024. La crescita del Perù nel 2023 è prevista al 2,2%, con un leggero aumento al 2,6% nel 2024.
La crescita dell’America Centrale dovrebbe rallentare al 3,6% nel 2023, per poi risalire leggermente al 3,8% nel 2024. Le rimesse e il turismo dovrebbero sostenere l’attività della regione. Nei Caraibi, a parte il boom petrolifero della Guyana, il resto dei Paesi della subregione dovrebbe crescere a un tasso medio del 3,3% nel 2023, sostenuto dalla continua ripresa del turismo e dalle rimesse.
Nel decennio in corso, la crescita potenziale del prodotto nella regione dovrebbe essere la più bassa tra le regioni dei Mercati Emergenti e delle Economie in Via di Sviluppo – EMDE, a causa della crescita inferiore alla media sia della produttività totale dei fattori che della forza lavoro.
Le prospettive sono soggette a diversi rischi di ribasso. Il persistere dell’inflazione nelle economie avanzate potrebbe richiedere alle loro banche centrali di mantenere politiche monetarie più restrittive di quanto ipotizzato nello scenario di base. In particolare, le valute dell’America Latina e dei Caraibi potrebbero deprezzarsi rispetto a quelle delle economie avanzate, aumentando i costi del servizio del debito e facendo salire ulteriormente l’inflazione locale.
Inoltre, c’è il rischio che il settore immobiliare cinese si indebolisca ulteriormente. Ciò si ripercuoterebbe sui prezzi dei metalli, soprattutto rame e minerale di ferro, con un rischio di ribasso per Brasile, Cile e Perù.
Infine, il cambiamento climatico continua a rappresentare un rischio per la regione: la siccità in Argentina o le piogge eccessive in Colombia potrebbero aumentare nuovamente la probabilità di eventi estremi.
Maddalena Ingroia