Si prevede che il cambiamento climatico potrebbe portare presto a inondazioni, uragani e siccità che si tradurranno nella diffusione di carenze d’acqua in tutto il mondo, ha avvertito l’agenzia meteorologica delle Nazioni Unite in un recente studio, intitolato The State of Climate Services 2021: Water.
L’attuale amministrazione delle risorse idriche è “frammentata e inadeguata”, secondo il documento pubblicato la scorsa settimana, che sottolinea che quasi il 60% dei 101 paesi inclusi nello studio devono migliorare i loro sistemi di previsione per aiutare a prevenire gravi devastazioni meteorologiche, riporta MercoPress.
Con la crescita della popolazione, il numero di persone con accesso inadeguato all’acqua dovrebbe salire a più di 5 miliardi entro il 2050, con un aumento del 3,6% rispetto ai 3,6 miliardi del 2018, si legge nel rapporto.
Tra le azioni raccomandate dagli esperti c’è quella di migliorare i sistemi di allerta nelle aree soggette a inondazioni e siccità, che possono identificare, per esempio, quando è previsto l’innalzamento di un fiume.
Lo studio chiede anche un migliore finanziamento e coordinamento tra i paesi per la gestione dell’acqua.
Il rapporto ha anche sottolineato che dal 2000, i disastri legati alle inondazioni sono aumentati globalmente del 134% rispetto ai due decenni precedenti. La maggior parte delle morti e delle perdite economiche legate alle inondazioni si sono avute in Asia, dove l’anno scorso rovesci estremi hanno causato massicce inondazioni in Cina, India, Indonesia, Giappone, Nepal e Pakistan.
La frequenza dei disastri legati alla siccità è aumentata del 29% nello stesso periodo. I paesi africani hanno registrato il più alto numero di morti legate alla siccità. Le maggiori perdite economiche dovute alla siccità si sono avute in Nord America, Asia e Caraibi.
Il rapporto conclude che il 25% di tutte le città del mondo stanno vivendo una regolare carenza d’acqua. Negli ultimi due decenni, in aggregato, le forniture combinate di acqua di superficie, acque sotterranee e acqua che si trova nel suolo, nella neve e nel ghiaccio sono diminuite di 1 centimetro (0,4 pollici) all’anno.
La crescita della popolazione metterà più pressione sulle risorse idriche, soprattutto nell’Africa sub-sahariana; secondo il rapporto, 3,6 miliardi di persone avevano un accesso inadeguato all’acqua almeno un mese all’anno nel 2018. Entro il 2050, questo dovrebbe salire a più di cinque miliardi. La situazione è aggravata dal fatto che solo lo 0,5% dell’acqua sulla Terra è utilizzabile.
Maddalena Ingrao