L’Algeria media per la pace in Mali

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ALGERIA – Algeri. 08/01/15. Secondo il Russia Today, il viceministro della Difesa algerino apprezza gli sforzi per preparare un progetto di mediazione per un dialogo globale. Si è tenuta una riunione ordinaria dei capi dei capi di stato maggiore operativo per i paesi dei paesi del Sahel, presieduta dal vice ministro della Difesa di Algeria, tenente generale Ahmad Kaid Saleh.

Al summit è stato confermato che l’incontro ha avuto lo scopo di delimitare il nuovo ruolo del meccanismo di cooperazione e coordinamento tra i paesi membri. L’Algeria sostiene gli sforzi di riconciliazione in Mali, «perché è la base della stabilità regione», con follow-up del file libico. La squadra Ahmed Gaid Salah, all’inizio dei lavori dell’incontro, ha riferito che ha lo scopo di delimitare il nuovo ruolo del meccanismo di cooperazione e coordinamento tra i paesi membri, che l’incontro ha un significato molto particolare alla luce degli sviluppi emersi dopo l’ultima riunione del Consiglio di Niamey, che richiede un impegno maggiore da parte degli Stati membri di trasformare le intenzioni in azioni concrete, più adattate alla nuova situazione. 

Il viceministro per la difesa algerino ha descritto l’incontro come la possibilità di continuare lo scambio di analisi di ciò che è stato fatto e la valutazione dei risultati registrati nel contesto degli obiettivi prefissati, al fine di recuperare la pace e la stabilità del clima nella regione del Sahel, che è testimone di un escalation terrorista in particolare in Mali. Dopo di che ha fornito un’analisi approfondita della situazione nella regione, Kaid Saleh, sta cercando di trovare una soluzione politica alla crisi in Mali: «gli sforzi sono finalizzati al raggiungimento di un accordo per tornare alla pace e la riconciliazione nazionale in questo paese in modo da garantire la sua integrità territoriale e la sovranità nazionale, nonché il carattere repubblicano». Il lavoro svolto dall’Algeria per il raggiungimento della pace in Mali non può essere disgiunto dalla situazione in Libia. Tra gli sforzi del team di Kaid Saleh quello di ottenere il consenso libico per procedere in Mali e senza ricorrere alla violenza, lontano da ogni forma di ingerenza negli affari interni degli Stati, serve comunque un’azione comune, da qui la proposta di modificare i testi già siglati in passato in linea con la situazione per migliorare la cooperazione tra gli Stati membri. «Tra i nuovi compiti affidati al Comitato del Joint Chiefs formare comitati operativi, perfettamente visibili, in grado sostenere la lotta contro il terrorismo in ogni paese, prima basandosi sulle proprie capacità in totale libertà e l’indipendenza all’interno dei propri confini, che è il principio che abbiamo concordato, poi sfruttando il corpo operativo del comitato del personale cooperazione», ha ribadito il viceministro della difesa algerino. L’impegno dell’Esercito nazionale del popolo a combattere il terrorismo deve essere coordinato con gli sforzi dei paesi vicini, come l’unico modo per combattere il terrorismo. L’incontro è stato dedicato al coordinamento regionale per contrastare il terrorismo nella regione, e affrontare la criminalità transnazionale, dato il legame tra terrorismo e il suo finanziamento dell’attività del contrabbando di farmaci e vari prodotti.