Torna la calma a Ghardaia

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ALGERIA – Ghardaia 18/03/2014. E tornata la calma nella città algerina di Ghardaia dopo gli scontri avvenuti del fine settimana tra arabi e berberi in cui sono morte tre persone, e decine sono rimaste ferite.

Notevoli anche i danni alle strutture: molte case e aziende bruciate, riportano i media algerini. Città sotto tutela dell’Unesco, nel deserto, a circa 600 chilometri a sud di Algeri, Ghardaia ospita sia algerini arabi che l’antica comunità berbera mozabita che parla la propria lingua e segue il suo rito musulmano. Le tensioni tra le due comunità sono state alte nei mesi scorsi. Si teme una recrudescenza della violenza dopo il funerale delle tre vittime. Infatti, dopo circa un mese di calma, scontri tra bande di giovani delle due comunità sono scoppiati di nuovo il 12 marzo, quando un gruppo di famiglie mozabite ha tentato di rientrare nelle proprie case da cui erano fuggite in precedenza. I tre uomini della comunità araba morti negli scontri avvenuti il 15 marzo sera sono stati colpiti da «corpi contundenti metallici», secondo i media che citano l’ospedale locale. Dal la ripresa dei combattimenti, 62 persone sono state ferite, di cui quattro sfigurate con l’acido. Circa 64 case e aziende sono state attaccate e bruciate insieme alla sede del partito di governo. Le due comunità sono contrapposte nell’accaparrarsi i pochi lavori disponibili, i terreni e le abitazioni. Nella serie di scontri scoppiati a dicembre 2013, cinque appartenenti alla comunità mozabita sono stati uccisi prima del grande dispiegamento di polizia che pose fine agli scontri a fine gennaio 2014.