Obiettivo AQIM

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ALGERIA – Tamanrasset 06/05/2014. Dieci islamici sono stati uccisi dall’esercito algerino, al confine con Mali, secondo il Ministero della Difesa algerino.

Dieci militanti islamici sono stati uccisi il 5 maggio dall’esercito algerino a Tamanrasset, duemila km a sud di Algeri. Secondo il Ministero della Difesa, lo scontro è avvenuto nei pressi del confine con il Mali. L’operazione antiterrorismo non si è ancora conclusa. La difesa algerina ha fatto sapere che L’operazione ha portato anche al sequestro di otto Kalashnikov, un RPG-7 e una grande quantità di munizioni. Nella sua dichiarazione, il Ministero della Difesa si compiace del successo della operazione, raggunto «attraverso lo sfruttamento efficace delle informazioni sui movimenti sospetti di un gruppo terroristico», inoltre la Difesa «ribadisce l’impegno dell’Esercito Popolare per distruggere simili bande criminali ovunque si trovino in tutto il paese». Il primo maggio, Al- Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqim) ha rivendicato la responsabilità per l’attentato che ha ucciso undici soldati e ne ha feriti cinque, avvenuto il 19 aprile. Il gruppo di soldati uccisi facevano parte del contingente inviato in Cabilia per garantire la sicurezza durante e dopo le elezioni presidenziali del 17 aprile. Nell’ultima Relazione sul Terrorismo internazionale del Dipartimento di Stato Usa, si lumeggia in particolar modo la situazione nel paese nordafricano e lungo la sua frontiera col Mali. «La situazione della sicurezza nei paesi vicini all’Algeria, la minaccia di rappresaglie in seguito all’intervento militare internazionale in Mali, la proliferazione del contrabbando di armi dalla Libia, la violenza a bassa intensità nel centro-sud e nord-est del paese e lungo il confine tra Algeria e Tunisia hanno contribuito alla proliferazione della minaccia terroristica in Algeria». Nel 2013, «Le forze di sicurezza algerine hanno bloccato il numero degli attacchi terroristici, hanno esercitato una costante pressione sulla leadership Aqmi in Algeria, hanno sequestrato un notevole numero di attrezzature e trovato molti nascondigli di armi isolando ulteriormente Aqmi». Inoltre, nella relazione statunitense viene evidenziato l’approccio algerino nella lotta contro il finanziamento del terrorismo attraverso il rifiuto di pagare i riscatti a gruppi terroristici per ottenere la liberazione di ostaggi. «Il governo di Algeri persegue una politica rigorosa nei confronti di singoli individui o di gruppi che detengono cittadini algerini in ostaggio», si legge nel documento in cui si sottolinea che: «L’Algeria ha svolto un ruolo di leadership negli sforzi di sensibilizzazione verso i governi del Forum Globale Antiterrorismo per evitare il pagamento dei riscatti alle organizzazioni terroristiche».