A Ginevra e davanti al Comitato dei diritti Umani dell’ONU diverse ONG internazionali come “Afrique Cultures”, la spagnola “Freedom is their right”, l’Osservatorio internazionale per la pace, la democrazia e i diritti umani di Ginevra (IOPDHR) e Promozione dello Sviluppo Economico e Sociale (PDES) hanno denunciato le sistematiche violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf, lo sfruttamento di bambini e donne e la tratta di esseri umani, e chiedono alla comunità internazionale di agire contro questi crimini.
Il rappresentante dell’ONG “Promozione dello sviluppo economico e sociale” (PDES) ha richiamato nel suo intervento l’attenzione della comunità internazionale sulle gravi violazioni dei diritti umani contro i rifugiati dei campi di Tindouf controllati dalle milizie armate del Polisario in Algeria, e in particolare i bambini, riporta Le360.
Il rappresentante dell’ONG “PDES” ha affermato che «gli abusi quotidiani commessi contro i bambini dei campi di Tindouf costituiscono flagrante violazione dei diritti umani a causa della loro diffusa e sistematica ricorrenza, e alcuni di essi costituiscono crimini di guerra a causa della loro gravità. Da qui la necessità di aprire indagini e monitoraggi in loco».
L’ONG accusa non solo i vertici del Polisario, ma anche e soprattutto le autorità algerine che non rispettano nemmeno le loro stesse leggi – compresa la legge 12-15 sulla tutela dei diritti dei minori vittime di conflitti armati – lasciando il destino dei sahrawi di Tindouf nelle mani delle milizie separatiste del Polisario.
«L’Algeria diventa complice di questo ennesimo crimine nei campi dove il Polisario continua a privare i bambini dal diritto alla scuola per costringerli ad unirsi alle sue milizie armate», accusa l’ong “PDES”.
Redazione