ALBANIA. Tirana gestirà gli appalti con l’IA 

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L’Albania ha in programma di costruire un nuovo modello completamente trasparente e basato al 95% sull’intelligenza artificiale per gli appalti pubblici, come affermato dal primo Ministro Edi Rama durante il suo discorso alla 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Nel suo discorso su “Dialogo per il futuro digitale”, Rama ha evidenziato i vantaggi della tecnologia digitale per i paesi in via di sviluppo, riporta BneIntelliNews. “In un momento in cui una moltitudine di crisi ha messo il mondo in subbuglio, anche con inaccettabili minacce nucleari, vorrei richiamare l’attenzione dell’Assemblea su un altro problema cruciale strettamente collegato e con un impatto enorme sulla pace e la sicurezza: la sicurezza informatica”, ha detto Rama.

Il governo albanese ha portato la maggior parte dei servizi pubblici, incluso il pagamento delle tasse, online tramite il portale e-Albania a partire dal 1° maggio 2022, mentre gli sportelli di servizio aperti al pubblico negli uffici governativi e in altre istituzioni sono stati chiusi.

Rama ha osservato che la transizione all’offerta del 95% dei servizi online ha eliminato le lunghe code negli uffici governativi. Ha spiegato che il governo sta utilizzando l’intelligenza artificiale per accelerare i negoziati di adesione all’Unione Europea.

Tuttavia, ha anche affrontato i rischi associati alla tecnologia, citando un recente attacco informatico all’Albania collegato all’Iran. “Le autorità di sicurezza informatica dell’Albania hanno attribuito l’attacco all’Istituto di statistica di febbraio a un gruppo di hacker presumibilmente supportato dal governo iraniano. L’istituto ha segnalato un sofisticato attacco informatico il 1° febbraio, che ha colpito più sistemi e 40 computer.

Ma, lo scorso luglio, l’Albania è stata il bersaglio di un attacco informatico su larga scala non provocato. L’intera infrastruttura digitale del governo è stata sottoposta a un assalto sostenuto e coordinato, con il chiaro obiettivo di distruggerla, paralizzare i servizi pubblici e rubare dati e comunicazioni elettroniche dai sistemi governativi, creare caos e fomentare la tensione nel paese.

Un’indagine lunga e approfondita, condotta in collaborazione con la migliore competenza mondiale esistente sul cyberterrorismo, ha ora confermato, senza ombra di dubbio, che il cyberattacco che voleva mettere in ginocchio un paese sovrano, era un’aggressione sponsorizzata dallo Stato, orchestrata e portata avanti dalla Repubblica islamica dell’Iran.

“Ecco perché, di fronte a una violazione così palese delle norme di comportamento responsabile dello Stato nel cyberspazio in tempo di pace, che includono l’astensione dal danneggiare infrastrutture critiche che forniscono servizi al pubblico, il governo dell’Albania non ha avuto altra scelta che interrompere le relazioni diplomatiche con l’Iran”, ha detto Rama. 

“Abbiamo visto come la tecnologia può danneggiare paesi e cittadini, ma massimizzandone i benefici e limitandone l’uso improprio, possiamo creare un mondo migliore”, ha concluso Rama.

Lucia Giannini

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