ALBANIA. Ondata di proteste contro Edi Rama

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L’ondata di proteste promosse dall’opposizione, che hanno colpito il Paese negli ultimi giorni, è sicuramente il tema centrale. Migliaia di cittadini si sono uniti contro l’attuale governo e il primo ministro Edi Rama, del partito socialista, protestando davanti i palazzi del governo e del parlamento a Tirana. Si sono registrati anche scontri con la polizia, poiché non sono stati sempre pacifici questi cortei. L’opposizione albanese ha protestato anche contro la corruzione e la povertà, l’alto costo della vita che costringe le persone a lasciare il Paese.

Nel frattempo, però, il premier Rama non è sembrato accusare il colpo o rispondere a queste manifestazioni, anzi ha proseguito lungo il suo percorso senza essere affatto scalfito, ricevendo anche il Ministro Presidente della Baviera Soder, in un importante vertice bilaterale. Inoltre, Rama, nel mentre delle proteste, è volato pure negli Emirati Arabi Uniti per un summit molto rilevante.

Nella politica interna albanese il tema dominante è uno soltanto da oltre una settimana: le manifestazioni di protesta contro il governo, in cui migliaia di cittadini provenienti da tutti i paesi dell’Albania si sono uniti a Tirana alle proteste ad oltranza indette dell’opposizione annunciando una “rivoluzione senza ritorno” fino al rovesciamento del governo. La prima è stata l’11 febbraio in cui 80/100 mila persone hanno marciato dai principali partiti di opposizione verso l’ufficio del Primo Ministro e si sono fermati proprio davanti al palazzo della Presidenza del Consiglio dei ministri, dove i principali leader hanno sollecitato le dimissioni del Premier Edi Rama, anche a seguito dello scandalo “McGonigal” (l’ex alto funzionario del FBI arrestato che ha avuto a che fare con Rama in diverse occasioni).

Infatti, le principali figure dei partiti democratico e della libertà si sono rivolte alla folla. Il capo del Partito della Libertà, Ilir Meta sostiene “Cambiamento ad ogni costo”, pur sottolineando che “gli albanesi resisteranno senza ritorno con questo regime marcio e spopolante”, in riferimento alla protesta dell’opposizione, accusando Rama di corruzione, mentre ci sono state anche accuse del capo del PD ed ex premier Sali Berisha contro il premier Edi Rama, accusandolo di derubare cittadini albanesi per riempirsi le tasche, oltre che mettere in pericolo il pluralismo, il voto libero e la democrazia. Lo stesso Berisha ha “chiamato” gli Stati Uniti e l’Unione Europea a investigare Rama sull’affaire McGonigal e la corruzione del premier.

È importante sottolineare il fatto che le manifestazioni non sono state tutte pacifiche. La protesta dell’opposizione fuori dal Parlamento è diventata violenta, non appena iniziata. Centinaia di persone si sono scontrate con la polizia e hanno cercato di entrare con la forza all’interno della sede del Parlamento, che era in seduta plenaria, usando e incendiando bombe molotov e altre bombe fumogene e petardi verso la polizia, che ha dovuto impiegare oltre 1.000 uomini per far fronte ai manifestanti intenti a rompere il cordone degli agenti.

Ricordando che questa del 13 febbraio, è stata la seconda grande manifestazione in pochi giorni contro Rama. Ma le proteste non finiscono qui, la prossima grande protesta nazionale dell’opposizione è stata indetta per il 3 marzo. Nel frattempo, però, altre piccole proteste al Parlamento di Tirana non si fermano, anzi, continueranno ogni volta che ci saranno sessioni parlamentari.

Il primo Ministro Rama non è sembrato essere assolutamente intaccato da quest’ondata di critiche dirette nei suoi riguardi e non ha assolutamente intenzione di dimettersi. A riprova di ciò, nel mentre di tutte queste proteste ha ricevuto il Ministro Presidente della Baviera Markus Soder, il quale ha espresso la convinzione che l’Albania entrerà presto a far parte della famiglia europea. I due leader hanno stabilito accordi che istituiscono una commissione governativa congiunta nei due Paesi, ed applicheranno accordi per diversi settori, promuovendo aspetti dello sviluppo agricolo. Inoltre, Rama non curante di tutto ha anche partecipato per la prima volta al “World Government Summit 2023” (piattaforma globale per la collaborazione tra i governi, le industrie, il mondo dell’arte e dell’innovazione, per scambiare idee e proporre nuove soluzioni ai problemi) negli Emirati Arabi Uniti.

Rama sottolinea che la cooperazione reciproca è l’unico modo per affrontare le sfide, e aggiunge che non si dovrebbe mai trattare isolatamente come Paesi e continenti, poiché sempre più situazioni ed eventi richiedono azioni globali. Infine, sono stati raggiunti accordi dal governo, grazie ai quali, non serviranno più visti per i cittadini albanesi che vogliono recarsi proprio negli Emirati Arabi Uniti e in Cina.

Per dimostrare implicitamente che le proteste non hanno fondamento, il premier socialista Rama ha detto che molto preso, fra qualche settimana il salario minimo nel Paese sarà di 40.000 Lek. Ma a quanto pare questo aumento continuerà e la priorità del governo è che nei prossimi due anni questo salario minimo sia destinato ad aumentare portandolo a 45.000 Lek. Inoltre, altre notizie positive giungono dall’economia: in quest’ultimo periodo l’inflazione sta scendendo ed il governo ha ricevuto un finanziamento di 7,5 milioni di euro da parte della Germania sullo sviluppo sostenibile di aree rurali.

Paolo Romano

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