ALBANIA. FMI: l’economia cresce nonostante i continui shock finanziari

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L’economia albanese continuerà a crescere anche a fine 2022, nonostante il continuo aumento del tasso di inflazione. Almeno così garantisce il governatore della Banca centrale di Albania Gent Sejko, al termine di un incontro con Bo Li, il vicedirettore esecutivo del Fondo monetario internazionale.

Secondo Sejko, le fonti di crescita dell’economia nazionale sono solide; questo fattore, unito alla sostenibilità del debito pubblico albanese, e alla maggiore flessibilità del settore privato, potrebbe bastare per non compromettere la crescita economica di Tirana.

Eppure, l’Albania è stato uno dei primi paesi in Europa ad avvertire l’insostenibilità del continuo aumento dei prezzi, nonostante le rassicurazioni del governo e le promesse del premier Rama di sostegno a famiglie e piccole imprese. Promesse che in Albania si sentivano già prima della guerra in Ucraina; poi, dopo l’invasione russa, già a marzo l’impennata dei prezzi portò i cittadini albanesi a manifestare, per chiedere al governo di intervenire rapidamente con l’abolizione dell’imposta sul valore aggiunto per i beni essenziali.

Non ci si aspetta uno scenario migliore per il secondo semestre 2022, complice anche la crescita del tasso di inflazione a livello globale. L’Albania ad agosto ha registrato un tasso di inflazione dell’8% su base mensile, la più alta da inizio anno. Ma già a luglio la Banca centrale di Tirana era intervenuta con un primo aumento dei tassi di interesse da 0,25 a 1,25%, nel tentativo di rincorrere l’aumento dei prezzi. Secondo il governatore Sejko, senza nessun provvedimento l’intera ripresa dell’Albania dalla crisi pandemica sarebbe stata compromessa.

A distanza di due mesi, la Banca centrale albanese rassicura che Tirana non è ancora in pieno rischio recessione. E anche il Fondo monetario internazionale rassicura che la collaborazione tra Tirana e l’istituzione internazionale con sede a Washington ha fatto sì che finora il paese di area balcanica potesse reggere ai tre shock consecutivi che ha dovuto affrontare in meno di tre anni. Nel 2020, infatti, il paese si ritrovò a dover affrontare la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, quando ancora stava gestendo le conseguenze del forte terremoto di magnitudo 6.5 che a fine novembre 2019 provocò più di 400 sfollati.

Secondo l’FMI, per non compromettere il lavoro fatto finora il governo di Tirana deve continuare a concentrarsi sul raggiungimento degli standard europei: il focus è ancora sul rafforzamento delle istituzioni, il miglioramento delle capacità di governo e di amministrazione della cosa pubblica (vedi lotta alla corruzione) e rispetto dello stato di diritto. Resta da chiedersi se davvero il paese non sia a rischio recessione, fattore che metterebbe ancora più a rischio la tenuta del paese.

Carlo Comensoli