ALBANIA. Accordo con Ankara per l’acquisto di tre droni Bayraktar

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Il governo albanese ha firmato un accordo con la Turchia per l’acquisto di tre droni Bayraktar TB2, gli stessi di cui si fornisce l’esercito ucraino nel tentativo di respingere l’invasione russa. Il premier Edi Rama il 20 dicembre ha incontrato i rappresentanti della Baykar Technologies, la compagnia turca di difesa che produce i droni in questione.

Tirana starebbe quindi lavorando a una nuova strategia di sicurezza nazionale. Rama ha comunque specificato che i tre droni sarebbero «pronti all’uso per ogni occasione»: per ora rimarrebbero solo a disposizione delle forze di polizia. Secondo il primo ministro albanese, i Bayraktar saranno una risorsa a disposizione delle autorità albanesi in diversi campi, anche solo per monitorare il territorio e individuare incendi in corso.

Rama ha detto che i droni, che saranno armati e pronti al combattimento, aiuteranno le autorità in diverse aree, tra cui il monitoraggio del territorio del Paese balcanico, la localizzazione delle piantagioni di cannabis e il monitoraggio degli incendi.

Si prevede che circa 30 persone saranno addestrate a manovrare i droni.

Al momento sono 27 i paesi che si forniscono dei droni Bayraktar TB2: tra questi, oltre all’Ucraina, anche Qatar e Azerbaijan. Dall’anno scorso anche la Polonia, membro Ue e Nato. Invece, tra i paesi di area balcanica, anche la Serbia negli scorsi mesi ha espresso interesse per un accordo con la compagnia di difesa turca.

Per l’Albania l’accordo con Ankara tocca il dibattito politico interno. L’ex premier ed esponente del Partito democratico d’Albania (opposizione di centrodestra) da tempo parla di “neo-ottomanesimo” della Turchia, che starebbe cercando di ristabilire la propria influenza politica e culturale nei Balcani.

E in effetti, negli ultimi anni Erdogan ha puntato sugli investimenti nell’area in più settori. I rapporti tra Tirana e Ankara si sono poi fatti più stretti dal 2019, quando la Turchia ha fornito supporto per le conseguenze del terremoto di magnitudo 6.5 che ha sconvolto l’Albania con 51 morti, più di 3mila feriti e gravi danni strutturali.

Carlo Comensoli

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