
Tra gli obiettivi primari perseguiti dall’Unione Europea, a tutela della salute dei propri cittadini, vi è quello di garantire alimenti sicuri “dal produttore al consumatore”. Nell’ambito di quella che è diventata una strategia sempre più concreta, Farm to Fork, rientra un controllo dei prodotti alimentari, non solo all’origine, ma lungo l’intera catena di produzione e trasformazione. Proteggere la salute è l’obiettivo di tutte le leggi e norme dell’UE nei settori dell’agricoltura, della zootecnia e della produzione di alimenti. Per conseguire tale obiettivo, l’UE ha varato e costantemente aggiorna uno specifico corpo di norme che regola la disciplina alimentare al proprio interno e rispetto alle merci importate ed esportate.
Al fine di garantire la Sicurezza alimentare anche a livello degli animali utilizzati, il 19 giugno scorso, il Parlamento europeo ha deciso l’istituzione di una commissione d’inchiesta volta ad indagare sulle presunte violazioni delle norme UE sul loro benessere durante il trasporto. La nuova commissione focalizzerà la sua indagine su possibili violazioni riguardanti lo spostamento di animali vivi all’interno dell’UE e verso Paesi terzi. Gli Stati membri sono chiamati ad attuare le norme in materia, ad armonizzarle tra loro e a stabilire i dovuti controlli per farle rispettare. L’UE verifica l’applicazione e l’efficacia delle leggi e dei controlli, e fornisce anche la formazione necessaria ai responsabili dell’UE e alle autorità internazionali.
La politica di Sicurezza alimentare UE si concentra su 4 settori principali: 1) igiene degli alimenti: le imprese, dagli allevamenti ai ristoranti, devono rispettare la legislazione alimentare dell’UE, anche nelle importazioni; 2) salute degli animali: controlli e misure sanitarie per animali da compagnia e da allevamento consentono di gestire le malattie; 3) salute delle piante: l’individuazione degli organismi nocivi in una fase preventiva aiuta a impedirne la diffusione e tutela lo sviluppo di sementi sane; 4) contaminanti e residui: monitoraggio e applicazione di limiti massimi di contaminanti a prodotti alimentari e mangimi nazionali e/o importati garantisce la qualità di alimenti e mangimi.
Il Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico (7PQ) UE (periodo 2007-2013) si era già dimostrato sensibile alla tutela della Sicurezza alimentare, inaugurando un apposito strumento per finanziare la ricerca e attuare una cooperazione in materia (con European Food Safety Authority (EFSA), European Medicines Agency (EMEA), Joint Research Centre (JRC) ed enti pubblici e privati). La scienza è stata messa al centro in tema di Sicurezza alimentare e la nuova strategia si è proiettata verso il rafforzamento delle basi scientifiche della politica comunitaria nel settore.
Incentrato su salute, prodotti alimentari, agricoltura pesca e biotecnologie, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione, energia, ambiente (cambiamenti climatici inclusi), trasporti (anche aeronautica), scienze socioeconomiche e discipline umanistiche, spazio e sicurezza, il 7PQ ha così dato un impulso significativo in tema di Sicurezza alimentare.
Proseguendo nella stessa linea, l’Ottavo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico “Horizon 2020” (periodo 2014-2020), ha dato un contributo innovativo ponendo l’attenzione su una “Sicurezza alimentare sostenibile (SFS)”, mirante a: fornire cibo vario e sano dalla terra e dal mare; aumentare l’efficienza delle risorse e le prestazioni ambientali dei sistemi alimentari dalla produzione primaria ai consumatori; comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura, le risorse, la qualità del cibo e identificare le opzioni per gestirne gli effetti; ridurre le emissioni di gas a effetto serra e le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dall’uso del suolo e dalla produzione alimentare, tenendo conto dei fattori principali come gli input e i modelli di consumo.
Redazione